‘Leggo oggi su un quotidiano che alcuni deputati del Movimento 5 stelle sarebbero ricorsi a strani sistemi, addirittura la creazione di società individuali, per la ‘regolarizzazione dei loro collaboratori parlamentari’. Mi auguro non sia vero’. Così Valeria Fedeli, senatrice del Pd e vicepresidente del Senato, commenta la notizia, apparsa oggi su un quotidiano nazionale, della creazione di società individuali da parte di parlamentari grillini per l’assunzione dei propri collaboratori.
‘La costituzione di una ditta individuale da parte di un parlamentare, la cui posizione è – tra l’altro -sempre più assimilata con i redditi da lavoratore dipendente, non sarebbe omogenea con la funzione effettivamente svolta e apparirebbe piuttosto un ‘nuovo’ escamotage per contrattualizzare i propri collaboratori col minimo sforzo economico. Configurare l’attività politica – continua la senatrice del Pd – come un’attività commerciale sarebbe quantomeno ‘stravagante’ e la conseguente assunzione di collaboratori alla stregua di dipendenti della ditta individuale rischierebbe di assumere i caratteri di un ‘tentativo di elusione fiscale’. Evidentemente, ai parlamentari ‘cittadini’ non è sfuggita, attraverso questa operazione, l’opportunità di usufruire di sgravi fiscali e contributivi e in virtù di questi ultimi, magari, dedurre anche i ‘costi di produzione’ della ditta!’
‘Immagino che della questione siano investite le stesse istituzioni di Camera e Senato e le relative Questure che, mi auguro, faranno al più presto luce sulla mole, natura e tipologia dei contratti di collaborazione parlamentare depositati nel corso dell’attuale legislatura. Il rapporto tra collaboratore e parlamentare, nell’ambito del percorso di riforma istituzionale intrapreso, deve infatti tornare a far parte dell’agenda politica il prima possibile. Il modello di disciplina europeo esiste già da tanto tempo ed è in questa direzione che le amministrazioni di Camera e Senato stanno lavorando, accogliendo alcuni ordini del giorno presentati nella discussione sui relativi bilanci interni. Solo così – conclude la vice presidente del Senato – è possibile affrontare seriamente la vertenza da troppo tempo aperta e rimasta insoluta dei collaboratori parlamentari, mettendo fine alla precarizzazione del lavoro dentro le Camere ed evitando di incorrere in formule che assomigliano più a ‘maschere’ di carnevale che a disposizioni di un contratto di lavoro’. Lo dichiara la senatrice del Pd Valeria Fedeli, vice presidente del Senato.

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