“Definire la legge Fornero come uno stupro è l’evocazione di una violenza che offende tutti e in particolare le donne, un linguaggio di pessima levatura che non si deve utilizzare mai, e diventa ancora più drammatico se lo utilizza chi ha responsabilità pubbliche e orienta comportamenti”.
Lo afferma in una nota la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, che aggiunge:
“Usare la parola ‘stupro’ è un modo di comunicare del tutto inappropriato. Non si tratta di una questione di etichetta, ma dei grandi limiti culturali di chi non si rende conto che con certi linguaggi si alimenta l’odio sociale e si specula su vicende molto dolorose”.
“E’ incredibile – conclude Valeria Fedeli – che Salvini, dopo aver evocato la ‘castrazione chimica per gli stupratori’, non sia in grado di criticare una legge argomentando nel merito anziché limitarsi a usare i suoi soliti slogan sanguinari e le sue solite cruente analogie, nel suo linguaggio c’è tutta la peggiore retorica della destra radicale che vede nelle donne una proprietà da difendere, soggetti deboli da sfruttare per bieche speculazioni di marketing elettorale”.