I primi giorni, grazie anche al bel tempo, hanno sollevato gli animi dei dirigenti del Pd genovese per quanto riguarda presenze (di pubblico e di volontari, soprattutto) e anche incassi. I giorni difficili seguiti alla sconfitta alle Regionali non sono dimenticati, anzi: da oggi, la Festa dell’Unità entra nel vivo. Ragionando sulle proprie difficoltà, su come superare le divisioni interne e su cosa sta accadendo al governo di Matteo Renzi. Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, stasera parlerà delle riforme, e del partito: «Le riforme vanno avanti, con mediazoni in cui credo. Sul partito, anche partendo dalla Liguria, va detto che la nostra priorità, ora, è modificare le Primarie».

Vicepresidente Fedeli, alla riapertura del Senato vi troverete con oltre 513 mila emendamenti sulla riforma: cosa accadrà?
«Vedremo se Calderoli e la Lega li manterranno. Non li ho ancora visti ma la cosa che mi preoccupa di più è il modo non serio con cui viene affrontato questo confronto».

Renzi ora sembra aprire a una possibilità di mediazione sull’eleggibilità parziale dei senatori: segnali positivi per la minoranza Pd?

«Sono sempre stata per la mediazione, e penso che anche questa volta si troverà l’intesa. Però io sono contraria al ritornare sopra regole che sono già state votate nelle due Camere: il superamento del bicameralismo perfetto e il Senato non elettivo».

I contrari parlano di un Senato impoverito nel suo ruolo, senza più significato anche costituzionale: come risponde ?

«No, non è così: perchè non ci ricordiamo che anche la proposta dell’Ulivo del Senato delle Regioni, di fatto, diceva cose analoghe? È se mai l’occasione di avere una rappresentanza dei territori più qualificata e più forte nel momento in cui c’è da partecipare alle leggi».

Senza eleggerli?
«C’è la proposta di un listino indicato dai partiti quando si va a scegliere i consiglieri regonali: quelli che poi saranno indicati al Senato. Ripeto, la mediazione si trova, l’importante è che la riforma sia fatta. E penso che anche la minoranza del partito possa considerarlo un passo avanti importante».

Questa Festa dell’Unità , a Genova, si confronta con un Pd tutt’altro che unito…
«Le divisioni non riguardano solo la Liguria, ma qui, nel bene o nel male, c’è una situazione diversa per la sconfitta e per le polemiche che ci sono state. Sono convinta che le Primarie devono esserci, ma che vadano diversamente regolamentate. Dirò di più: la priorità del partito, in questo momento è modificare le primarie. Istituire, ad esempio, l’albo degli elettori».

Una scelta necessaria per cancellare i sospetti ed evitare infiltrazioni o appoggi scomodi come quelli del centrodestra…
«È chiaro. Più che una scelta politica, quella secondo me è stata una manovra mediatico/politica per rendere fasulla una modalità di confronto politico che, ripeto, va mantenuta ma va profondamente rivista».

A proposito di revisioni: nei giorni scorsi Massimo D’Alema ha sottolineato che il Pd, pur stando al governo, è passato dal 41% delle Europee al 30% delle Regionali, perdendo due milioni i voti. Come si recuperano?
«Facendo le cose che vanno fatte. Il 41% è stato la speranza, la fiducia di cambiare su occupazione e lavoro, allargare le opportunità di una vita dignitosa. E si recupera facendo ciò che fa star bene la gente».


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