‘La decisione della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, che ha accolto a maggioranza la richiesta di una coppia di Milano contro il rifiuto delle autorità italiane di consentire l’attribuzione alla figlia del nome della madre, rappresenta davvero una grande innovazione e un passo in avanti per rendere il nostro sempre più un paese civile’. Lo dichiara la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli. ‘La Corte ha riscontrato da parte delle autorità italiane una violazione del diritto di non discriminazione tra i coniugi in congiunzione con quello al rispetto della vita familiare e privata – prosegue Fedeli – peraltro i giudici sottolineano anche che la possibilità, introdotta nel 2000, di aggiungere al nome paterno quello materno non è sufficiente’. ‘Insomma – conclude – è necessario al più presto cambiare la legge o le pratiche interne per renderle coerenti con le conclusioni raggiunte dalla Corte europea. Si tratta di un primo importante passo verso una riforma nella legislazione per garantire, finalmente, il raggiungimento di una piena eguaglianza tra i coniugi’.

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