“Stiamo uscendo dalla crisi pandemica ma
per farlo vanno consolidati gli elementi positivi che si
intravedono nella Nadef e fatte scelte e investimenti razionali,
nei tempi e nelle modalità più corrette per assicurare una
crescita economica e sociale sostenibile, equa e paritaria
investendo sulla centralità del lavoro, sulle politiche attive e
sulla formazione e sull’aumento occupazione femminile attraverso
un patto di condivisione tra tutti i soggetti politici,
istituzionali, sociali sia a livello nazionale che locale” lo ha
detto la senatrice Pd Valeria Fedeli intervenendo in Aula durante
la discussione sulla Nadef. “Particolare attenzione va data al
raccordo tra gli obiettivi del Pnrr e quelli che indicheremo con
la legge di bilancio. Ma anche con il sistema di riforme che
abbiamo fatto – penso a quella penale e del processo civile – e
con quelle che faremo – fiscale e sulla concorrenza – per rendere
competitivo il nostro Paese e fruibili gli investimenti sia
pubblici che privati, a livello nazionale e internazionale. La
sfida da vincere è quella di invertire la curva della decrescita
economica e demografica. Vanno dunque scelte delle priorità e
quindi, dal mio punto di vista, bisogna mettere al centro il tema
di come si creano le condizioni effettive per aumentare
l’occupazione, la buona occupazione, stabile, qualificata e
sicura. Il primo investimento è la sicurezza sul lavoro che è
prioritario e fondamentale: nessuno può andare a lavorare senza
sapere se tornerà a casa. Serve aumentare gli ispettori del
lavoro e specializzarli per accompagnare i processi di
cambiamento tecnologico e i nuovi modelli di lavoro dentro le
filiere, dentro le piccole e medie imprese. Serve investire
moltissimo sulle politiche attive del lavoro e creare una
connessione nuova e più solida con le politiche formative, sugli
Its, sulle lauree professionalizzanti, sulla ricerca. Prioritaria
è la riforma degli ammortizzatori sociali che dovranno coprire
tutte le diverse fattispecie e sostenere le diverse transizioni.
Dobbiamo aumentare l’occupazione femminile e giovanile perché è
aumentando soprattutto l’occupazione femminile che riduciamo
povertà e disuguaglianze, aumentiamo la ricchezza per tutti oltre
che l’autonomia e la libertà delle donne. E’ con più
infrastrutture sociali che invertiamo la curva di decrescita
demografica. Tutto il Paese deve essere coinvolto in questo
processo, un coinvolgimento democratico di tutti i soggetti che
hanno responsabilità sociali e istituzionali a livello nazionale
e sui territori, unico modo per governare insieme il cambiamento
e le profonde trasformazioni in atto e che ci attendono nel
futuro”.