“Con la Direzione nazionale del Pd e la relazione positiva e condivisibile del segretario Zingaretti e anche attraverso il contributo dei due ordini del giorno presentati e accolti, il Partito Democratico ha finalmente avviato una discussione politica plurale e di qualità (peccato solo i pochi interventi degli uomini del gruppo dirigente) sui temi che devono riqualificare, rigenerare e rilanciare, a partire dalla parità di genere nella rappresentanza, l’identità e la funzione dello stesso Partito Democratico”. Lo dichiara la senatrice Pd Valeria Fedeli. “Non proporre nessuna donna tra i nomi per i ruoli di ministro nel governo Draghi è stato un errore politico che sarebbe sbagliato considerare frettolosamente superato e risolto con la nomina, pur positiva, di cinque sottosegretarie su sei o con una discussione solo formale. Come ha detto anche Zingaretti, oggi parte un confronto che deve essere franco, plurale, aperto per contribuire, come partito riformista di donne e uomini, alla costruzione di un Paese di donne e uomini, per donne e uomini. Ecco perché è stato fondamentale portare in direzione le proposte della costituzione nel partito di un osservatorio sull’impatto di genere delle scelte, dell’inserimento del vincolo del 50% di donne e di uomini in tutte le nomine, la promozione di un laboratorio standard, replicabile, sui femminismi, la valutazione di un meccanismo di rotazione di genere negli incarichi. E, per quanto riguarda le azioni da mettere in campo nella società, di rilanciare in Parlamento, coerentemente con il Pnrr e il Next Generation Eu, il tema dell’aumento dell’occupazione femminile già messo al centro di atti e mozioni nei mesi scorsi e su cui oggi va avviata una grande discussione sulla necessità – anche dopo i drammatici dati relativi agli ultimi mesi sulla perdita di posti di lavoro femminili – di aumentare il numero di donne al lavoro come leva strategica per la crescita economica di tutto il Paese. Un impegno che deve accompagnarsi a quello per gli investimenti in infrastrutture sociali, in asili nido, in strumenti per la conciliazione e la condivisione delle responsabilità di cura, familiari, sociali, in istruzione e formazione permanente per qualificare il lavoro e per il superamento di tutti i divari di genere. E anche le proposte avanzate dal segretario devono essere parte del nostro percorso. Da qui passa il rilancio del Partito Democratico come forza a vocazione maggioritaria, riformista, ambientalista e femminista”.
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