Quindici giorni a casa per tutti i papà. Obbligatori e retribuiti al 100%. È la proposta di legge presentata da Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato del Pd.
Perché questa iniziativa?
«Perché il gap fra uomini e donne si supera meglio se la genitorialità è condivisa. In Svezia ad esempio le donne sono meno discriminate sul lavoro e il loro rientro in ufficio avviene con meno problemi. I figli crescono meglio accanto ai padri, oltre che alle madri. Senza parlare della soddisfazione che si prova e della relazione affettiva che si stabilisce in famiglia».
Oggi com`è la situazione in Italia?
«La legge Fornero nel 2012 aveva introdotto il congedo di paternità obbligatorio di un giorno, più due giorni facoltativi, tra il 2013 e il 2015. Noi con un emendamento alla legge di stabilità votato due giorni fa siamo passati a due giorni obbligatori e quattro facoltativi per il 2016. Il provvedimento costerà 25 milioni».
Che tempi ci sono per il provvedimento sui 15 giorni?
«Contiamo di discuterlo a primavera e di renderlo effettivo dal 2017».
I 15 giorni sarebbero a carico dell`Inps. Il costo stimato è di 500 milioni all`anno. I conti lo permettono?
«Le madri aiutate dai padri riuscirebbero a lavorare di più. E questo, oltre a essere giusto, farebbe bene alla ricchezza complessiva del paese».
Le aziende saranno d`accordo?
«Le grandi multinazionali, che sono attente a quel che si muove nel mondo, se ne sono già accorte. D`altronde quando ci si sposa il congedo viene concesso a entrambi i coniugi. La nascita di un figlio non è forse un momento altrettanto condiviso?».
Perché questa iniziativa?
«Perché il gap fra uomini e donne si supera meglio se la genitorialità è condivisa. In Svezia ad esempio le donne sono meno discriminate sul lavoro e il loro rientro in ufficio avviene con meno problemi. I figli crescono meglio accanto ai padri, oltre che alle madri. Senza parlare della soddisfazione che si prova e della relazione affettiva che si stabilisce in famiglia».
Oggi com`è la situazione in Italia?
«La legge Fornero nel 2012 aveva introdotto il congedo di paternità obbligatorio di un giorno, più due giorni facoltativi, tra il 2013 e il 2015. Noi con un emendamento alla legge di stabilità votato due giorni fa siamo passati a due giorni obbligatori e quattro facoltativi per il 2016. Il provvedimento costerà 25 milioni».
Che tempi ci sono per il provvedimento sui 15 giorni?
«Contiamo di discuterlo a primavera e di renderlo effettivo dal 2017».
I 15 giorni sarebbero a carico dell`Inps. Il costo stimato è di 500 milioni all`anno. I conti lo permettono?
«Le madri aiutate dai padri riuscirebbero a lavorare di più. E questo, oltre a essere giusto, farebbe bene alla ricchezza complessiva del paese».
Le aziende saranno d`accordo?
«Le grandi multinazionali, che sono attente a quel che si muove nel mondo, se ne sono già accorte. D`altronde quando ci si sposa il congedo viene concesso a entrambi i coniugi. La nascita di un figlio non è forse un momento altrettanto condiviso?».