Il rapporto ‘Stereotipi, rinunce e discriminazioni di genere’ presentato dal Dipartimento per le Pari Opportunità e Istat, basato sui dati del 2011, è un’importante novità perché per la prima volta una ricerca di questo tipo è fondata sugli stereotipi di genere. Per la maggioranza dei cittadini (57,7%) la situazione degli uomini nel nostro Paese è migliore di quella delle donne. Per quattro cittadini su dieci poi (43,7%) la donna è vittima di discriminazioni, è cioè trattata meno bene degli uomini. Un altro dato davvero rilevante è che appaiono superati alcuni stereotipi sui tradizionali ruoli di genere. Il 77,5% della popolazione non è d’accordo nel ritenere che l’uomo debba prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia. E, più in generale, gli stereotipi sui ruoli di genere sono meno diffusi tra i giovani. Una notizia positiva poiché gli stereotipi insieme al linguaggio e all’educazione sono uno dei punti su cui lavorare per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle donne di essere libere di scegliere. Serve un profondo cambiamento culturale a partire dall’educazione che è l’unico strumento che abbiamo per contrastare gli stereotipi restituendo alla nostra rappresentazione del mondo e dei generi profondità e complessità, uguaglianza e differenza.

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