Caro direttore,
è passato un mese da quando il linguista ed ex ministro dell`Istruzione Tullio De Mauro è mancato. La sua figura illustre ci ha lasciato in eredità una ricchezza che non deve restare confinata nelle pagine dei suoi volumi, ma va fatta rivivere tra i banchi di scuola. Le studentesse e gli studenti devono poter beneficiare dei suoi anni di lavoro e di ricerca per comprendere quanta identità e quanta cittadinanza risieda nella nostra lingua, l`italiano. La lingua, come De Mauro ci ha ricordato con chiarezza, è una risorsa che dobbiamo
usare con cura, per essere cittadini del mondo e per comunicare gli uni con gli altri al meglio. Per questo motivo, così come promesso nel
giorno della sua scomparsa, come ministero ci impegniamo nel tenerne viva la memoria. Domani invieremo alle scuole una circolare con cui
inviteremo tutta la comunità docente, le studentesse e gli studenti, in autonomia o in rete, a celebrare l`eredità del linguista. Partendo dalla lezione di De Mauro, chiederemo di cercare di capire cosa la scuola possa fare per migliorare l`inclusione sociale delle ragazze e dei ragazzi, per ridurre le disuguaglianze. O come tradurre in azioni didattiche concrete l`esigenza di accrescere la padronanza
linguistica di studentesse e studenti. Anche nel corso delle Olimpiadi di italiano dedicheremo una riflessione al nostro linguista. Vogliamo stimolare un ricordo attivo e non la memoria muta – di Tullio De Mauro, attraverso lo studio dei suoi scritti. Non può esserci, per l`Italia, un futuro di crescita se non c`è conoscenza del nostro Dna culturale. Dna che De Mauro, attraverso lo studio della lingua, ha saputo valorizzare, facendoci capire che è la base fondante del sentirsi comunità.

(*Ministra dell`Istruzione)


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