‘La libertà e i diritti – umani, civili e del lavoro – sono i pilasti su cui le democrazie si sono affermate e sviluppate. Ma non si tratta di una storia lineare, rispetto alla quale possiamo considerare acquisite e sicure le conquiste ottenute. Quelle conquiste vanno invece difese e sostenute, per non rischiare arretramenti e per divenire la base di una sfida sempre maggiore, una sfida che non può terminare finché nel mondo ci saranno ingiustizie e violazioni dei diritti delle persone.’ Lo dichiara la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli nel saluto di apertura del ‘Premio No Peace Without Justice’ che si è tenuto oggi in Senato. ‘Ecco perché l’impegno appassionato e competente di associazioni come “Non c’è Pace senza Giustizia” è da apprezzare, sostenere, condividere. Si tende spesso a credere che la questione dei diritti umani sia una questione di paesi non democratici o ancora in via di sviluppo, come se fosse sufficiente uno stato formalmente democratico per garantire a tutti libertà e diritti. Così non è, e lo vediamo ogni giorno in Italia, in Europa e nei paesi ricchi, democratici e sviluppati, come in quelli poveri o dove ci sono dittature. L’esempio dei temi di impegno dei soggetti premiati – carceri, con particolare riferimento interno, e donne – lo dimostrano pienamente’ ha proseguito Fedeli. ‘Su entrambi i temi – carceri e diritti delle donne – questo Parlamento ha iniziato ad agire, con il decreto legge per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e la riduzione controllata della popolazione carceraria, e con la ratifica della Convenzione di Istanbul, che considera la violenza contro le donne una violazione dei diritti umani e impone agli stati aderenti di adottare azioni e cambiamenti culturali per eliminarla’ conclude la Vice Presidente ‘si tratta di diritti fondamentali, assoluti, che non è possibile immaginare non siano compiutamente assicurati da un Paese che voglia considerarsi ed essere considerato democratico.’

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