Nel mese scorso in Spagna è stato presentato un ddl che prevede severe restrizioni per la salute sessuale e riproduttiva e l’interruzione volontaria della gravidanza, un fatto gravissimo che comporterebbe la rinuncia a una maternità scelta e consapevole con il rischio di sostituire a un aborto sicuro e legale uno illegale ‘clandestino’. E’ necessario garantire l’autodeterminazione e la responsabilità delle donne, condizioni per esprimere la loro forza e la loro libertà. Per questo motivo ho sottoscritto la Dichiarazione Parlamentare dell’On. Mikael Gustafsson, Presidente della Commissione Diritti delle donne e Eguaglianza del Parlamento europeo. Con questa dichiarazione i parlamentari europei e i parlamentari degli stati che compongono l’Europa vogliono, infatti, esprimere preoccupazione e vicinanza alle donne spagnole: la proposta legislativa toglie loro il diritto di prendere decisioni sulla propria salute, consentendo solo l’aborto in caso di stupro o se la gravidanza mette a serio rischio la salute fisica o mentale per le donne. E rimuove anche la possibilità di interrompere una gravidanza in caso di malformazione del feto oltre le 22 settimane, consentita dalla legge sull’aborto spagnola dal 1985. Un deciso passo indietro di 30 anni per i diritti delle donne.

Ne Parlano