“Il richiamo al rispetto dei diritti umani, delle convenzioni internazionali, degli accordi come quello che nel ’97 fissò il principio di “una Cina, due sistemi”, non può in alcun modo essere fatto passare come una presunta ingerenza nelle scelte di un governo straniero” lo dichiara la senatrice Pd Valeria Fedeli, capogruppo della commissione Diritti umani e componente di quella Affari europei. “L’Italia, chi ha responsabilità nel governo e nelle istituzioni, ha l’obbligo di prendere posizione contro le violenze attuate dalla Cina nei confronti del movimento di protesta che da mesi sta scendendo in piazza a Hong Kong per la democrazia e contro il progetto, poi ritirato, di modifica della normativa sull’estradizione. Abusi e violenze contro donne, studenti, giornalisti di cui ha riferito oggi anche lo stesso Joshua Wong, attivista e leader della protesta, collegandosi telefonicamente con la Sala Nassirya del Senato dove si è svolta un’iniziativa alla quale non ha potuto partecipare perché gli è stato negato il visto per venire in Italia. Sul rispetto della dignità umana, delle libertà delle persone, sulla condanna contro le violenze di genere non possono esserci divisioni di parte. Né si può scegliere di restare neutrali. L’Italia è sempre e comunque dalla parte della democrazia e dei valori e principi condivisi anche dalla comunità europea che con una risoluzione adottata dal Parlamento nel luglio scorso ha chiesto alla Cina il rispetto dell’autonomia speciale di Hong Kong e l’avvio di un’indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani durante le manifestazioni di piazza. Per questo, come alla Camera, anche al Senato siamo pronti a lavorare su una mozione per chiedere al governo di recepire queste richieste”.


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