“Il riconoscimento sociale ed economico del ruolo dei docenti nello sviluppo della persona umana e della collettività nel suo complesso, per una crescita sostenibile, innovativa, paritaria di tutto il Paese e un esercizio pieno e consapevole della cittadinanza, deve essere posto come condizione indispensabile per garantire a tutte e tutti il diritto fondamentale all’apprendimento e a un’istruzione di qualità. Proprio per questo è necessario intervenire con tempestività, accuratezza ed equilibrio laddove si verifichino situazioni potenzialmente lesive dell’onorabilità del corpo docente e del sano sviluppo psicofisico delle studentesse e degli studenti. Pertanto, relativamente alle notizie apparse su La Nazione in data 14 giugno 2021 circa una seconda presunta relazione di un docente del liceo Michelangelo di Firenze con una studentessa dopo quella già denunciata nell’agosto 2020 da un’altra allieva allora minorenne, abbiamo presentato alla Camera e al Senato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per sapere quali provvedimenti si intendono adottare” lo dichiarano in una nota congiunta la senatrice Pd Valeria Fedeli e il collega della Camera Gabriele Toccafondi di Italia viva. “Nell’interrogazione sottolineiamo inoltre – aggiungono la già ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca nel governo Gentiloni e l’allora sottosegretario – che già in data 19 aprile 2018, a seguito del nuovo contratto di lavoro del comparto Istruzione e Università, è stata introdotta una norma che prevede misure disciplinari per chi usa in modo improprio, ovvero con fini non coerenti con l’obiettivo dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, i canali di comunicazione informatici o i social per relazionarsi con gli studenti. I docenti che dovessero violare la fiducia accordatagli, mettendo in atto comportamenti o molestie di carattere sessuale nei confronti dei loro alunni, potranno essere licenziati. Uno strumento che, qualora le accuse nei confronti del professore dovessero trovare conferma presso le sedi giudiziarie competenti, dovrà essere senz’altro applicato”.


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