‘Il disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, ancor prima del suo passaggio alla Camere, continua a trovare espressione sui territori, nelle scuole e in tutte quelle realtà che promuovono un utilizzo della Rete consapevole. Lo conferma la recente sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Miur e l’Azienda ospedaliera Fatebenefratelli di Milano per l’attivazione del primo “presidio operativo” per arginare i fenomeni illegali della Rete. Una risposta importante alle continue sollecitazioni che giungono dalle cronache e che si inserisce in un contesto di attenzione crescente delle Istituzioni a tutela dei minori: dalle linee di orientamento su bullismo e cyberbullismo emanate dal Ministero, alle nuove disposizioni inserite nella riforma scolastica. Proprio in Parlamento continua, infatti, il percorso del disegno di legge 1261 , approvato in Senato lo scorso 20 maggio, con voto unanime, e in corso d’esame alla Camera come Ddl 3139 assegnato alle commissioni riunite 2ª (Giustizia) e 12ª (Affari sociali). A tal proposito, 35 senatori del Partito Democratico hanno rivolto un appello alla Ministra Boschi sottolineando “l’adesione unanime al provvedimento e i molti interventi accorati dei cittadini che hanno accompagnato l’esame del testo Palazzo Madama’. La lettera auspica che il ddl possa “approdare in Aula e diventare legge in tempi brevi’. ‘Preoccupa, infatti, il rischio di perdere le risorse previste per il 2015 a favore della Polizia postale – hanno aggiunto i senatori del Pd – finalizzate alla formazione dei docenti individuati come referenti delle autonomie scolastiche’.
Il lavoro della Polizia Postale si conferma quindi cruciale. Ne ho avuto ulteriore conferma nel corso della ventesima tappa a Novara del truck multimediale della campagna educativa “Una vita da social”, con la collaborazione del Miur. Un momento di confronto, soprattutto per i più piccoli. Secondo una recente ricerca dell’Università di Firenze, infatti, il 95% dei 12enni possiede uno smartphone e se da una parte questa esperienza digitale rappresenta una grande opportunità di apprendimento, i rischi legati all’uso scorretto del web sono altrettanto evidenti. Lo confermano gli stessi ragazzi, che sollecitati da Skuola.net, si dicono preoccupati dalle violenze online (2 studenti su 3), tanto da giudicare positivamente (4 studenti su 5) la possibilità di essere formati sul corretto utilizzo dei social. Senza un approccio culturale non saremo in grado di educare le nuove generazioni: per questo ho ribadito agli studenti presenti alla tappa di Novara, in particolare ai più piccoli, di segnalare per tempo situazioni di disagio o pericolo vissute in Rete e di parlarne con gli adulti o con i propri insegnanti.
Una richiesta di formazione, come quella attivata dalla scuola media torinese dove 22 ragazzi sono stati sospesi per aver ripreso i professori con il proprio smartphone in classe. Sempre a Torino, un dirigente scolastico di un altro istituto secondario di primo grado ha voluto confrontarsi sulle interazioni digitali assieme agli studenti, dopo che una propria alunna di 11anni, con problemi di anoressia, si era tolta la vita. Una scelta lungimirante per non delegare esclusivante al web, e alle chat, l’elaborazione del dolore per la perdita di una propria compagna’. Lo scrive in una nota la senatrice pd Elena Ferrara.

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