‘Concertare la tolleranza nel rispetto delle diversità. Un passaggio chiave di ogni politica d’integrazione. L’iman di Firenze, il giorno prima gli attacchi terroristici di Parigi, aveva dichiarato di voler visitare, assieme ai propri figli, la mostra ‘Bellezza divina’ a Palazzo Strozzi, dedicata alla raffigurazione del sacro nell’arte. ‘La bellezza e l’arte sono uno strumento per capire la diversità”. La sue parole, dopo il terrore di questi giorni, assumono ancora più significato. Non è certo impedendo ai bambini di ammirare Picasso, Van Gogh, Fontana, Munch e Chagall che si rispetta la sensibilità di tutti. Eppure così aveva imposto una scuola primaria fiorentina per ‘venire incontro alle famiglie non cattoliche’, salvo poi ricredersi decidendo di accompagnare i ragazzi alla mostra e aggiungendo: ‘Qui non viene operata alcuna forma di censura ideologica tantomeno nei confronti dell’arte’. Una battaglia portata avanti da un altro istituto torinese, IC Regio Parco, che ha proposto il progetto “Crescere in Orchestra” per aiutare i bambini – il 90% non italiani – ad amalgamarsi, rispettarsi e collaborare tra loro. Musica inopportuna secondo due famiglie musulmane che hanno preferito un’altra scuola per i propri figli. Un caso che ci conferma la necessità di aprire un confronto all’interno della comunità islamica, per verificare se i vincoli religiosi siano legati a una libera interpretazione o se effettivamente riconducibile a un precetto coranico.
Arte, musica e bellezza sono contesti che aiutano il dialogo e l’integrazione. Suonare insieme, visitare un museo o andare a teatro rafforzano la convivenza pacifica nella stessa comunità’. Lo scrive in una nota, sul suo sito, la senatrice Pd Elena Ferrara.

Ne Parlano