‘E’ stato incardinato oggi al Senato, in Commissione Affari costituzionali, il disegno di legge che ho presentato per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo. E’ un’accelerazione positiva, siamo di fronte ad un’emergenza e non possiamo perdere tempo. Dopo aver vissuto il dramma del suicidio di una mia ex alunna di 14 anni, a gennaio 2013, e a fronte dell’ultimo drammatico gesto analogo di una ragazzina di Venaria, faccio appello al Parlamento perché ci si confronti sul tema del contrasto al bullismo in rete, affinché già all’inizio del prossimo scolastico possano partire le misure di formazione e di contrasto al fenomeno e per dotare l’Italia di una legge che metta a sistema l’educazione per la sicurezza in rete’. Lo dice la senatrice del Pd Elena Ferrara, componente delle Commissioni Istruzione e Diritti Umani, che ha deciso di prendere la parola in Aula ‘per richiamare tutti alla massima celerità’.
‘In Commissione Diritti umani – spiega la senatrice – abbiamo svolto un’indagine conoscitiva sul cyberbullismo, che ha coinvolto i principali componenti del Safer Internet Centre: il ministero dell’Istruzione,la Polizia postale, le Authority competenti, Telefono Azzurro e Save the Children. Sulla scorta di questo lavoro ho presentato un disegno di legge e una mozione sottoscritta da tutti i gruppi. Il disegno di legge, anch’esso sostenuto da gran parte del gruppo Pd, rafforza e coordina gli strumenti giuridici già esistenti a tutela dei minori e dei loro dati sensibili, prevede che i post lesivi vengano rimossi entro 24 ore su richiesta dei genitori o di chi ha responsabilità del minore. In caso di mancato rispetto della richiesta, il Garante per la protezione dei dati personali provvede entro 48 ore. Viene istituito il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, al quale partecipano il governo, i garanti competenti, le associazioni impegnate nel settore della tutela dei minori; vengono promosse linee guida di intervento e corsi di formazione per gli insegnanti volti ad assicurare la presenza di un referente in ogni scuola. L’educazione all’uso consapevole della rete – conclude Ferrara – deve assumere continuità curricolare, responsabilizzando gli stessi alunni ad assumere condotte di legalità e solidarietà’.

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