“Con il solstizio d’estate torna puntuale la Festa europea della Musica, adottata in Italia ufficialmente nel 1997. Una ricorrenza che anche quest’anno coinvolge il Senato, con un evento di grande rilievo accolto dal Presidente Pietro Grasso, promosso dal Gruppo Pd e fortemente ispirato all’eredità che ci ha consegnato il Maestro Abbado. Un appuntamento importante, su cui mi sono impegnata in prima persona, in qualità di coordinatrice dell’Intergruppo parlamentare “Per la musica”. Lunedì 20 giugno scorso, nell’Aula del Senato, è andato in scena la prima e attesissima esibizione pubblica del Coro Papageno, un progetto ideato da Claudio Abbado e condotto dall’associazione Mozart14, presieduta dalla figlia Alessandra. L’evento è stato trasmesso, dalle 17 su Rai2 e in streaming sulla web tv del Senato. Si tratta del gruppo corale nato nel 2011 all’interno della casa circondariale Dozza di Bologna grazie alla disponibilità della direttrice, Claudia Clementi. Diretto dal Maestro Michele Napolitano, in 5 anni di attività, il Coro Papageno ha saputo coinvolgere più di 400 persone, fra detenute e detenuti provenienti da Paesi anche molto lontani, divenendo così un esempio emblematico di multietnicità e integrazione, che ci auguriamo possa far nascere altri percorsi analoghi in ogni carcere italiano. Un esempio concreto di come la cultura possa essere strumento e veicolo di riscatto sociale, ovvero di “Quando la musica cambia la vita”.
Un messaggio di speranza che ha dato anche il titolo al convegno, svoltosi nella Sala Koch del Senato e al libro pubblicato da Aracne editrice, dedicato al “metodo Abreu”. A Palazzo Madama hanno portato i loro saluti istituzionali il capogruppo dei Senatori Pd Luigi Zanda, il Presidente della Commissione diritti umani Luigi Manconi, Alessandra Abbado e il direttore del conservatorio Umberto Giordano di Foggia, Francesco Di Lernia. E’ seguito il dibattito con i prestigiosi interventi del compositore Nicola Piovani, della pedagogista della musica Johannella Tafuri, del presidente di Federculture Roberto Grossi, dei curatori del volume, Antonio Caroccia e Augusta Dall’Arche, e di Julian Isaias Rodriguez Diaz, Ambasciatore del Venezuela e testimone diretto dell’esperienza di “El Sistema”. Un modello didattico musicale, fondato nel 1975 dal musicista ed economo José Antonio Abreu, che consiste in un sistema di educazione musicale pubblica, diffusa e capillare, con accesso gratuito e libero per bambini e ragazzi di tutti i ceti sociali.
Dal 2010 è attivo, con 80 orchestre su tutto il territorio nazionale, il Comitato Sistema delle orchestre e dei cori giovanili e Infantili d’Italia, guidato da Federculture e dalla Scuola di musica di Fiesole ispirate al metodo Abreu. Tra le esperienze presentate nel volume il progetto pugliese MusicaInGioco con due orchestre realizzate negli istituti penitenziari minorili di Bari e Lecce e quella di Sanitansamble del quartiere Sanità a Napoli che propone percorsi di bellezza per contrastare l’illegalità.
Nel testo anche un mio intervento e le testimonianze di esperienze significative protagoniste del convegno promosso, nella primavera 2014, dal Conservatorio Umberto Giordano di Foggia sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, in cui avevo già avuto modo di confrontarmi con esperti e addetti ai lavori sul “Ddl Abbado”, di cui sono prima firmataria. Una proposta di legge che rappresenta una fetta importante della mia attività istituzionale in Parlamento e che intende valorizzare l’insegnamento musicale e delle arti performative in tutte le scuole di ogni ordine e grado; perché cultura, bellezza e talento possano essere davvero bene comune. Un impegno confermato anche dalla Risoluzione sull’Affare assegnato Musica Doc.XXIV n.47), approvata all’unanimità dalla VII Commissione di Palazzo Madama e di cui sono stata relatrice. Contenuti e proposte poi recepite nella Delega alla cultura umanistica e valorizzazione delle arti prevista dalla Legge 107.
La mia attività parlamentare in queste settimane è rivolta, inoltre, alla legge sul cinema e audiovisivo e a quella sullo spettacolo dal vivo”.

Da ‘Novara in poi’ – Newsletter della senatrice Elena Ferrara


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