“Prendiamo atto con un certo stupore e rammarico della mancata risposta della Presidenza del Senato alla richiesta, avanzata l’11 luglio scorso, da parte del Gruppo Partito Democratico affinché il Presidente del Consiglio venisse a riferire in Assemblea sui fatti riguardanti le trattative segrete tra esponenti del partito Lega e persone di nazionalità russa al fine di ottenere finanziamenti illeciti per lo svolgimento della campagna elettorale per le elezioni europee e l’apertura, da parte della Procura di Milano, di un’inchiesta su questi fatti per corruzione internazionale nei confronti di Gianluca Savoini.

Sulle questioni attinenti al Regolamento e alla sua interpretazione emerse nel corso della seduta dell’11 luglio scorso e ancora non chiarite – soprattutto a seguito delle risposte contraddittorie della Presidenza a riguardo (cito testualmente dai resoconti e dall’articolo di “La Repubblica”: “(…) il Senato non può essere il luogo del dibattito che riguarda pettegolezzi giornalistici”, “non si possono discutere liberamente questioni che non hanno nessun fondamento probatorio”, non si possono ammettere quelle interrogazioni “perché l’articolo 145 del regolamento prescrive che deve esserci un oggetto determinato” – il gruppo del Pd si riserva di intraprendere altre iniziative per difendere le prerogative dei parlamentari.

Oggi si è appreso che il Ministro Fraccaro ha inoltrato al Ministro Salvini la richiesta del Partito Democratico di andare a riferire in Parlamento e che lo stesso Ministro Salvini ha dichiarato di essere pronto a riferire in Parlamento.

Vorremmo sapere se si è dato seguito a quanto detto nella seduta dell’11 luglio scorso riguardo la richiesta della Presidenza al Governo affinché il Presidente del Consiglio dei ministri venga riferire in Aula ai sensi dell’articolo 105 e se, ad horas, abbia ottenuto una risposta formale in tal senso.

Qualora tale risposta non sia pervenuta o sia negativa, non possiamo non prendere atto del fatto che il Governo si sta sottraendo al suo dovere di rendere conto del suo operato davanti al Parlamento, in ossequio e nel rispetto del fatto che il nostro Paese è una democrazia parlamentare”. Così il senatore Alan ferrari, segretario d’aula è intervenuto all’inizio dei lavori per sollecitare la presenza del governo in Senato sulla vicenda dei rapporti tra lo Stato russo e la Lega.


Ne Parlano