“La siccità che sta colpendo il bacino padano negli ultimi 6 mesi è un evento eccezionale e senza precedenti per complessità e concomitanza di fattori di criticità. Le scarse precipitazioni nevose dell’inverno e le alte temperature di maggio hanno compromesso totalmente l’accumulo nevoso che è ormai esaurito anche alle quote più elevate con una rapidità senza precedenti. L’accumulo di riserva idrica nei laghi prealpini è al minimo storico. Il lago Maggiore, ad esempio, a fronte di una capacità di invaso di 150 cm è a 15 cm e l’assenza di accumulo nevoso fa si che solo piogge intense potranno determinare un recupero. Le falde in ambito risicolo, bacino fondamentale per tutto il bacino padano svolgendo funzione di accumulo e rilascio naturale di quasi 1 miliardo di m3, faticano a riprendersi compromettendo quindi l’andamento di riuso della risorsa che rappresenta il 30 % della disponibilità irrigua in ambito risicolo. Si rischia la perdita, già nelle prossime settimane, di oltre il 40% dei raccolti. Questi dati, gentilmente offerti da Confagricoltura Pavia che ringraziamo, ci dicono che occorre gestire in modo nuovo ed emergenziale la poca acqua disponibile dando piena attuazione alle deroghe al Deflusso Minimo Vitale già previste dalle Regioni, ed è necessaria una deroga straordinaria alle concessioni di derivazione concedendo di superare i limiti massimi di derivazione in presenza di sovrabbondanza irrigua nei corsi d’acqua pubblica e serve un rilascio coordinato della risorsa idrica accumulata nei bacini idroelettrici con modalità nuove e sganciate, almeno per i mesi estivi, dalle legittime dinamiche gestionali del passato. Per questo, con un emendamento presentato d gruppo dem al Dl PNRR 2 in discussione nelle commissioni I e VII, proponiamo la costituzione di un tavolo di gestione dell’emergenza, da costituirsi presso la Presidenza del Consiglio, con finalità di mappatura di una situazione assolutamente inedita”. Lo afferma il vice presidente vicario dei senatori del Pd Alan Ferrari. “Il tavolo, che dovrebbe svolgere – continua Ferrari – funzioni di coordinamento, vedrebbe la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministero per la Transizione Ecologica, del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, dell’Autorità di Bacino per il Po, delle Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Trento, degli Enti regolatori laghi prealpini, dell’Associazione Nazionale della Bonifica (ANBI), delle Associazioni Agricole maggiormente rappresentative, dei rappresentanti dei gestori degli invasi idroelettrici alpini. Il Tavolo, da riunire con la massima urgenza e con costante periodicità dovrebbe valutare l’adozione dello stato di emergenza per la siccità che sta colpendo il bacino padano, l’adozione di specifiche deroghe sulla gestione del Deflusso Minimo Vitale e del Deflusso Ecologico, la standardizzazione degli strumenti straordinari adottati dalle Regioni in ambito di DMV, di PAC e di PSR, specifiche deroghe sulle concessioni di derivazione d’acqua pubblica così da consentire, in caso di aumenti di portata nei corsi d’acqua pubblica in conseguenze di piogge, di derivare transitoriamente portate fino alla massima capacità dei corpi idrici derivati, di valutare strumenti di attenuazione dei potenziali danni che potranno subire le imprese agricole, di adottare protocolli straordinari di rilascio delle portate invasate nei bacini idroelettrici così da attenuare l’assenza di accumulo nevoso, l’adozione di ogni necessario provvedimento necessario a prevenire le criticità ed attenuare gli effetti dell’attuale grave stato di siccità.
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