Senatore Andrea Ferrazzi, che fine ha fatto la legge sui Pfas con i limiti per l`acqua potabile e gli scarichi industriali?
«È uno dei provvedimenti, forse il più importante per la salute pubblica, affossato dalla crisi di governo voluta da M5s, Lega e Fi. Mercoledì scorso era convocata la commissione Ambiente in sede redigente con l`accordo già trovato sui limiti delle emissioni, dopo le relazioni dell`Iss e del Cnr. La seduta è saltata e 4 anni di lavoro finiscono alle ortiche a causa del comportamento irresponsabile di Conte, Berlusconi e Salvini».
Cosa succede con la nuova legislatura?
«Si riparte da zero. Tutto il lavoro viene buttato via e ci teniamo quello che il commissario Onu Orellana ha definito il più grande inquinamento ambientale d`Europa».
Quali altri provvedimenti si bloccano?
«Salta la nuova legge sulla rigenerazione urbana con la modifica delle norme urbanistiche, ferme al 1942. I Comuni perdono 1,3 miliardi di euro dal 2023 al 2030 grazie all`intesa tra il Mef e il ministro Giovannini. Il ddl è il numero 1131 fermo al Senato dopo aver consultato gli ambientalisti, l`Ance, l`Anci e Confindustria Assimmobiliare. Salta la revisione delle norme, in sintonia con le direttive Ue, per limitare il consumo di suolo e recuperare i vecchi edifici dismessi: caserme, ospedali e scuole».
E con il Pnrr si riesce a rispettare la tabella di marcia?
«In ballo ci sono 19 miliardi, due dei quali destinati al Veneto. Il Pnrr non ammette distrazioni: se non votiamo il ddl sulla Concorrenza con i relativi decreti attuativi l`Ue ci blocca i fondi».
Avete governato tre anni con il M5s. Martedì c`è la direzione Pd, il campo largo con i grillini va costruito?
«No, assolutamente. Conte ha fatto un clamoroso autogol. In termini calcistici ha dato un assist formidabile a Salvini e Berlusconi che hanno vinto la partita. Negli ultimi mesi il M5s ha rasentato non solo l`incompetenza ma anche la cialtronaggine istituzionale. Chi ha fatto cadere il governo Draghi non si può alleare con il Pd e l`onda di indignazione che sta montando nel Paese può dare risultati clamorosi nelle urne».
In Veneto Zaia non voleva la crisi di governo, ora ha cambiato opinione e torna a rispolverare l`autonomia, lei che ne pensa?
«Questa storia dell`autonomia sta rasentando il ridicolo. Draghi l`ha inserita nel suo programma di fine legislatura e la Lega lo ha sfiduciato. Zaia è stato ministro con Berlusconi nel 2008 e non l`ha mai concessa. Se il presidente del Veneto non condivide la linea Salvini sulla crisi di governo lo deve dire perché non parla a titolo personale».