“Se le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa fossero confermate, la cancellazione dei poteri di intervento dell’ANAC in caso di evidente vizio di legittimità in un appalto già concluso, senza attendere eventuali (e più lenti) interventi dell’autorità giudiziaria, sarebbe un errore sotto molti punti di vista”
Lo afferma il senatore del Partito democratico Marco Filippi, capogruppo in Commissione Trasporti e lavori pubblici a Palazzo Madama.
“Il primo è che si toglie dal codice degli appalti uno strumento che poteva evitare lunghi periodi di sospensione dell’avvio di un appalto in caso di illegittimità – sottolinea Filippi – rilevate nella procedura da parte dell’ANAC, consentendo invece alle diverse amministrazioni di porvi rimedio in autotutela. Il secondo è che questa innovazione non va a vantaggio di nessuna delle parti coinvolte in una procedura d’appalto, perché le illegittimità rimarranno nell’atto e saranno comunque elemento di contenzioso futuro, riallungando i tempi di realizzazione delle opere.Il  terzo  è che si tratta di una modifica che non è stata sottoposta al vaglio del Parlamento ma sarebbe apparsa misteriosamente direttamente nell’ultima stesura del testo prima del Consiglio dei Ministri del 13 aprile scorso, e forse approvata senza che tutti i partecipanti si rendessero bene conto dell’errore che si rischia di commettere. Si colpisce così un potere di verifica e controllo del Parlamento proprio su una legge così delicata e sui temi dell’anticorruzione, che a tutti sono molto a cuore in questa fase della nostra vita politica”.
“Ci auguriamo che il Governo sia d’accordo con questi rilievi e provveda a ripristinare il comma tagliato con un apposito decreto legge” conclude il senatore pd.


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