Ormai il 13 settembre, termine ultimo per il Governo per intervenire a favore della riapertura del Tribunale di Bassano, è passato, ma quel che rimane al Comune del Ponte Vecchio (oltre a una struttura nuova e inutilizzata) è l’amarezza che la cosa poteva essere gestita diversamente, magari con una maggiore sinergia tra tutte le parti politiche del territorio. E se la battaglia sul Tribunale si è chiusa nel modo che sappiamo, è bene concentrarsi ora sugli altri problemi del Bassanese, come ricorda l’assessore ai lavori pubblici in quota PD Roberto Campagnolo: ‘Il ruolo attivo di Governo e Regione non prevede un impegno solo per il Tribunale. Bassano ha bisogno di molto altro: monumenti da salvaguardare come il Ponte e il Tempio Ossario, servizi come trasporti e scuole pubbliche, sanità da garantire. Su questi temi la Regione resta latitante tagliando fondi destinati alla nostra città. Troppo facile nascondersi dietro all’alibi del Tribunale’. Sulla questione torna anche la Senatrice bassanese Rosanna Filippin, che la vicenda l’ha seguita fin da subito da vicino, prima da avvocato e poi in Senato da rappresentante della Repubblica. ‘Non appena sono entrata in Senato – ricorda Filippin – sono stata coinvolta nella battaglia per salvare il Tribunale di Bassano. Subito è stato fondato il comitato Sei da salvare, con il quale abbiamo portato a galla, assieme ad altri Comuni, le criticità della riforma della geografia giudiziaria’. ‘Quando si dice in giro che sarebbe colpa del PD se il Tribunale di Bassano rimane chiuso – prosegue Filippin – ricordo sempre che la legge delega sulla geografia giudiziaria è stata votata in prima istanza da Lega e Pdl, quando ancora questi due partiti andavano d’amore e d’accordo nell’ultima legislatura di Berlusconi. Certo i rappresentanti del Governo sono in concorso di colpa per la non riapertura del Tribunale di Bassano, potevano intervenire e non l’hanno fatto, ma è strumentale accusare solo la nostra parte politica’. ‘Noi del Partito Democratico del Bassanese – spiega Luigi Tasca, portavoce del PD del Bassanese – abbiamo fatto il possibile per far capire che il Tribunale di Bassano doveva essere riaperto. Non abbiamo paura di dire che i Governi che si sono succeduti, anche del nostro stesso colore politico, hanno sbagliato a non intervenire in nessun modo, lasciando in uno stato disastroso l’amministrazione della giustizia non solo nel Bassanese, ma anche nel Vicentino e nelle province attigue’. ‘Certo resta un rimpianto – prosegue Tasca – ovvero quello che non si è fatta da subito una lobby del territorio, coinvolgendo tutte le parti politiche, a partire da quella che governa la Regione Veneto, la Lega Nord. Il nostro presidente Zaia si è limitato a fare una passerella sul Ponte Vecchio in compagnia di alcuni fedelissimi, usando il problema del Tribunale per il proprio tornaconto politico personale, riuscendo in quello che gli riesce meglio: farsi vedere e paventare soluzioni, per poi ritirarsi all’interno di Palazzo Balbi, e chi s’è visto s’è visto. Noi d’altra parte abbiamo agito in concerto con l’ordine degli avvocati e con le associazioni di categoria del territorio’.

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