‘Il testo ha l’obiettivo di preservare la continuità affettiva dei minori in stato di affidamento che è il punto cardine dell’importanza dell’istituto dell’affido. Un sistema che non può essere snaturato, non può essere trasformato in una sorta di corsia privilegiata, di prenotazione del minore da adottare’. Lo ha dichiarato in aula la relatrice Pd del provvedimento Rosanna Filippin.
‘L’affido disciplinato dall’articolo 4 e dall’articolo 5 della legge n.184 è uno straordinario dono di sé che le famiglie affidatarie fanno – ha spiegato – assicurano ai bambini in difficoltà un luogo sicuro in cui crescere, ma lo fanno con assoluta generosità, perché l’obiettivo è che quel bambino o quella bambina torni a casa sua, quindi non possiamo trasformare questo in un mezzo per svicolare sulle norme dell’adozione. Ci sono però delle situazioni in cui questo non è possibile. È possibile che qualche volta il bambino non possa tornare a casa, e allora cosa ne facciamo?’.

‘Se è possibile – ha aggiunto – se quella famiglia ha quei requisiti di cui all’articolo 6 di questo testo, allora è giusto che il bambino resti lì. È a questo che serve questa legge, a dare la possibilità alle famiglie affidatarie, in una situazione di prolungato affidamento, di presentare la domanda di adozione. Si preserva la continuità affettiva, perché l’obiettivo principale è sempre e soltanto il superiore interesse del minore’.

Ne Parlano