Dopo il devastante terremoto che il 6 aprile del 2009 ha colpito L’Aquila e molti centri dell’Abruzzo ancora oggi “sono 3500 i ragazzi che frequentano le lezioni nei moduli ad uso scolastico provvisorio, molti quelli che non sono mai andati a scuola in una scuola vera”. Lo hanno denunciato il senatore Dem Michele Fina insieme ad altri esponenti del Pd e ai rappresentanti del comitato scuole sicure dell’Aquila in una conferenza stampa a Palazzo Madama che ha affrontato i ritardi nella ricostruzione e le criticità circa la vulnerabilità sismica. Su 18 progetti di ricostruzione e adeguamento di plessi scolastici sono solo 3 quelli conclusi a quindici anni dal terremoto e 15 quelli ancora in corso o addirittura in fase di progettazione. “Non esiste una pianificazione realistica, il Comune non risponde alle interrogazioni, ci sono edifici scolastici con un indice di vulnerabilità inadeguato, c’è assenza di trasparenza e pianificazione da parte del Comune” hanno spiegato i rappresentanti del Comitato.