“La situazione delle carceri italiane è drammatica, per i detenuti e per il personale costretto ad operare in condizioni difficilissime. Proprio oggi, poco prima di iniziare una visita ispettiva presso il carcere di Teramo con l’Avvocata Manola Di Pasquale e il consigliere regionale Sandro Mariani, abbiamo appreso che una detenuta aveva tentato di togliersi la vita. Il rapporto Antigone rende la dimensione della tragedia in corso: cento suicidi in cella in due anni, ottantotto detenuti si sono impiccati, cinque si sono uccisi con il gas, tre portando alle estreme conseguenze lo sciopero della fame intrapreso, mentre altre tre persone si sono tolte la vita a seguito di incendi che loro stessi avevano provocato. Dietro ai numeri ci sono storie drammatiche, di donne e di uomini, carcerati e operatori che si ritrovano troppo spesso in strutture del tutto in adeguate che contribuiscono ad acuire i problemi esistenti. Situazioni di grave inadeguatezza delle quali abbiamo avuto conferma anche nel corso della nostra odierna visita ispettiva. Il carcere di Teramo si è rivelato, infatti, una struttura del tutto inadeguata: sono presenti 380 detenuti quando la capienza massima dovrebbe essere di 225 unità. Vi sono poi gravissime problematiche funzionali: manca l’acqua calda e vi è una grave carenza di personale. In pianta organica sarebbero previsti 140 operatori ma, per la carenza di personale sono stati accumulati oltre 16.000 giorni di ferie. Una situazione assurda che purtroppo è comune a tanti altri istituti di pena a livello nazionale. Siamo oltre l’allarme perché viviamo una tragedia quotidiana di fronte alla quale è necessario intervenire con risorse e soluzioni normative”. Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina al termine della sua visita ispettiva presso il carcere di Teramo.


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