Governo rinnega esistenza effetti cambiamenti e non paga
“Il Fucino è uno dei motori economici dell’Abruzzo e se l’agricoltura regionale vale circa il 3 % del PIL abruzzese, in questa Piana si concentra circa un terzo di questo valore. Coltivazioni a marchio IGP con quasi 10.000 lavoratori stagionali e oltre 500 produttori . Insomma l’agricoltura è una colonna portante dell’economia abruzzese ma inspiegabilmente il Ministero dell’Agricoltura, con il decreto emanato il 23 dicembre 2024, ha escluso proprio il Fucino dalla lista dei beneficiari per i ristori per gli agricoltori colpiti da eventi climatici estremi. Una scelta dannosissima non legata a motivazione tecniche, come ha cercato di raccontare il ministro, bensì frutto di una visione istituzionale che rifiuta di riconoscere il cambiamento climatico. Siccità, eventi estremi e gelate stanno diventando sempre più frequenti, mentre le istituzioni sono lente a dare risposte adeguate. Il Governo faccia le verifiche sul campo dell’entità dei danni subiti. Per la maggioranza e per molti Governi europei di destra, le politiche green sono esagerate, anche se frutto di indagini scientifiche e di riscontri empirici. Il comparto agricolo è il primo ad essere colpito. Per ragioni ideologiche, anche nel bilancio di Stato e in quello delle amministrazioni non si mettono le risorse necessarie. Il peso del cambiamento viene scaricato, invece, sulle spalle delle aziende agricole e del loro sistema assicurativo che di solito paga poco e male. Nel 2017 c’erano 50 mln di euro stanziati dal Governo di sinistra il per sistema irriguo del Fucino che furono tolti da Marsilio. Lo stesso Marsilio si fece immortalare nell’atto di avviare lavori che non sono mai stati fatti , mentre il sistema irriguo continua a non esserci al pari di altre infrastrutture essenziali. Tornate sui vostri passi. E’ necessario riaprire il decreto per includere formalmente la Piana del Fucino e garantire equità nei ristori e attivare un Fondo di emergenza climatica permanente per l’agricoltura, strutturato su criteri chiari e territorio-centrati; per costruire misure strutturali e durature a sostegno di chi garantisce produzione, occupazione e sostenibilità”. Così il senatore del Pd Michele Fina nel corso di una interrogazione al Governo nell’aula di Palazzo madama.