“Basta precarietà, si introduca il salario minimo”

“Nel 2024 sono stati quasi 190mila le persone che hanno lasciato l’Italia, la maggior parte solo tra i 25 e i 34 anni, a fronte di risibili rientri. È la fotografia di un’emorragia di capitale umano senza precedenti, che colpisce in modo particolare il Mezzogiorno. Lo certificano i dati Istat e quelli Svimez: dal Sud continuano a partire ogni anno oltre decine di migliaia di persone, la metà sotto i 35 anni e con un titolo di studio elevato. È una vera emergenza nazionale”, dichiara il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Partito Democratico.

“L’Abruzzo – sottolinea Fina – non fa eccezione: ogni anno centinaia di giovani scelgono di costruirsi un futuro altrove, spesso all’estero. E questo mentre i salari restano tra i più bassi d’Europa e il lavoro giovanile è precario e mal pagato. Serve un’inversione di rotta: a partire da politiche strutturali come un reddito di formazione, che riconosca il valore dell’investimento educativo, e l’introduzione del salario minimo, per garantire una soglia di dignità nei compensi”.

Al fianco anche la presa di posizione del segretario regionale dei Giovani Democratici Abruzzo, Saverio Gileno: “La nostra generazione vive una precarietà esistenziale prima ancora che lavorativa. L’instabilità del lavoro si somma a quella abitativa, affettiva, formativa. Non si tratta solo di stipendi bassi, ma dell’impossibilità di immaginare un futuro in Italia. In Abruzzo ogni anno perdono residenza più giovani di quanti ne nascono: interi territori si stanno svuotando. Dobbiamo cambiare rotta: investire su università, diritto allo studio, mobilità sociale, e mettere in campo politiche nazionali che ricostruiscano fiducia e prospettive”.

“La destra al governo – concludono Fina e Gileno – ignora questi numeri e si ostina a smantellare gli strumenti di inclusione e sostegno alle nuove generazioni. Il Partito Democratico rilancia una proposta alternativa: giustizia sociale, equità territoriale, dignità del lavoro”


Ne Parlano