“Il Governo dovrebbe rendere omaggio con le azioni  alla forza del popolo emiliano romagnolo che si è saputo rialzare, da solo, dal disastro di più di un anno fa: invece niente. Anzi il Governo Meloni  ha usato cinicamente questa tragedia per un assalto alla diligenza e per fini elettorali. I 17 morti, gli oltre  20mila sfollati e i 10 mld di danni richiederebbero toni seri e collaborazione per dare l’idea della presenza di un solo Stato e non  di mille articolazioni  in lite. Invece niente di tutto ciò e mentre è assente  una linea chiara di intervento,  si continua ad assistere ad un uso  improprio della decretazione di urgenza con cui il Governo continua ad esautorare il Parlamento. Il Governo annaspa e quando passa dalla retorica ai fatti ci troviamo di fronte ad un muro che è utile solo ad evitare di dare risposte alle urgenze esistenti. Le promesse sono state tradite e la conferma arriva proprio da quanto detto dal Governo stesso che aveva assicurato  a quei territori il 100% dei ristori mentre non è avvenuto niente di tutto questo. Il Commissario ha sostenuto di aver a disposizione 1,9 mld,  mentre ha speso solo 14 mln,  con i Comuni obbligati a stare alla finestra perché non trovano nessuno che li ascolti. La  Cabina di  regia tra Stato ed enti locali non si è e mai riunita.   L’autonomia per     questo Governo è differenziata solo quando si tratta delle regioni amiche, quando si tratta dei Comuni questi diventano utili solo per scaricare le mancanze del Governo: i  diritti per questo  Governo sono una questua. Il Governo continua con lo stanco mantra del: “è colpa dei governi precedenti”.  Bene dopo due anni è necessario rendere  conto al Paese delle scelte fatte e delle tante, troppe, promesse non mantenute. Sono colpevolmente  assenti una politica per la  prevenzione e scelte di politica energetica in linea con i cambiamenti climatici in atto. Purtroppo il Governo Meloni continua a guardare al Paese con gli occhi del passato e mai del futuro”.  Così il senatore del Pd Michele Fina nel corso del suo intervento nell’aula di Palazzo Madama.

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