“Giorgia Meloni insulta i padri dell’Europa solo per nascondere i suoi silenzi sui dazi e sulle mancate tasse ai suoi amici delle big tech. Il Governo sta dalla parte dell’Italia che, con la Ue, è chiamato a difendere gli interessi di cittadini e imprese italiane o è acriticamente con i dazi del suo amico Trump? La questione è tutta qui. Come intende la presidente del Consiglio tutelare il Made in Italy? Continuare a sviare l’attenzione da scelte di politica estera che stanno isolando l’Italia in ambito europeo, confinandoci in una posizione di pericolosa debolezza, può servire a tenere in vita quella maionese impazzita della maggioranza ma certo non a rafforzare la credibilità e la capacità contrattuale del nostro Paese. Mario Draghi ha indicato una strada, cosa ne pensa la presidente Meloni? A cominciare dagli interventi sul costo dell’energia, l’Italia ha i costi più elevati di tutta la Ue, prevedendo il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello delle rinnovabili e l’implementazione della produzione di energia pulita. Una sfida da affrontare a livello europeo e nazionale ma soprattutto superando la tentazione di uno sterile bilateralismo. Nel 2024 le esportazioni nazionali in direzione degli Usa hanno raggiunto i 65 mld con un surplus commerciale di 39 miliardi. In pratica siamo il Paese più esposto agli effetti dei dazi visto che siamo i maggiori esportatori tra i paesi Ue verso gli Usa. I dazi potrebbero costarci subito tra i 5 e i 7 mld. Non basta, quindi, appellarsi a formulette di circostanza, continuare con i giochi di parole o sperare esclusivamente nella benevolenza del principe di turno. I dazi stanno arrivando con effetti pesantissimi per l’Italia. Qui e ora bisogna uscire dalle ambiguità, a cominciare dalla necessità di affrontare il tema relativo alla tassazione delle big tech. In Italia una piccola o media impresa paga 120 volte le tasse rispetto ad una multinazionale delle nuove tecnologie; mancano allo Stato italiano ad oggi 50 mld di tasse non pagate. Meloni, invece di vantare servili amicizie, tuteli gli interessi dell’Italia. Così in una nota Michele Fina, senatore del Pd.
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