“Il tema dell’Autonomia ci obbliga, soprattutto dopo la sentenza della Corte Costituzionale ad un approfondimento più di merito. Negli anni sono stati molti gli errori e abbiamo errato, nel pieno senso etimologico. Uscendo dall’attuale impasse alimentata da un confronto-scontro ideologico, pur nel giudizio negativo della riforma voluta dal governo, la sfida del prossimo futuro sarà quella di aprire un confronto nuovo per un riformismo non impositivo. E’ necessario salvaguardare l’equilibrio e la reversibilità delle scelte quando si tratta di scelte che interessano direttamente la Costituzione e in più in generale quando si toccano principi alla base del nostro ordinamento. Una strada obbligata, ha proseguito il senatore Fina, soprattutto perché come rilevato dal prof Repetto “con l’entrata in vigore della legge n. 86/2024, l’autonomia differenziata prevista dall’art. 116, co. 3, Cost. si appresta a diventare uno strumento in grado di trasformare in profondità la struttura del regionalismo italiano. Il disegno attuativo ha sollevato critiche e interrogativi ma, al contempo, la crisi del regionalismo italiano impone una riflessione sulla perdurante sostenibilità della attuale disciplina dei rapporti tra centro e periferia”. Così il senatore del Pd Michele Fina nel corso del seminario sull’autonomia differenziata promosso dal blog “Diario di Diritto Pubblico” svoltosi presso Palazzo Madama a cui, tra gli altri, hanno partecipato il Prof. Eugenio Bruti Liberati dell’Università del Piemonte Orientale, il Prof. Gianluca Gardini dell’Università di Ferrara, il Prof. Andrea Giovanardi dell’Università di Trento, il Prof. Giuseppe Pisauro dell’Università Sapienza e la Prof.ssa Lorenza Violini dell’Università Statale di Milano.


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