Tre anni di Governo Meloni hanno provocato la progressiva riduzione delle risorse per la sanità pubblica con un conseguente peggioramento del servizio. E proprio oggi, mentre celebriamo la giornata internazionale dell’infermiere, doveroso riconoscimento di una figura di importanza vitale, registriamo il punto più basso per quanto riguarda gli stanziamenti per la Sanità degli ultimi tre lustri. Pur trattandosi di una figura chiave del nostro Ssn, nell’indifferenza complice del Governo, registriamo delle gravissime criticità: una pesante carenza di personale e stipendi notevolmente più bassi della media europea. Elementi che si ripercuotono negativamente sulle capacità del Ssn e sulla vita degli stessi operatori. Serve un piano ad hoc per le esigenze della professione infermieristica, condizioni di lavoro e miglioramento salariale, e serve soprattutto un piano di rilancio della Sanità pubblica, lasciata andare alla deriva dalla destra in favore del settore privato. Portare, come chiede la nostra segretaria Elly Schlein, la spesa sanitaria al 7,5% del Pil, in linea con il resto d’Europa, è un atto necessario per rispondere alle esigenze del Paese. Oggi oltre 5 milioni di persone rinunciano alle cure e coloro che possono si devono rivolgere al privato, viste le difficoltà crescenti della Sanità pubblica. In questa situazione di assoluta emergenza la farsa delle liste d’attesa è solo l’ennesima vergogna della presidente Meloni, che non ha saputo fare di meglio che nascondersi dietro i Governatori delle Regioni. Uno scaricabarile utile solo a generare confusione e far dimenticare la sistematica azione demolitrice della destra ai danni del Ssn”. Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina


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