Gentile Direttore, in merito all`articolo apparso lunedì 4 giugno su «La Stampa» dal titolo «La fusione per salvarsi da conflitti di interessi, politica e denari facili» mi corre l`obbligo di precisare che quanto riportato e riferito al sottoscritto non corrisponde alla realtà: il percorso di fusione tra Bcc
Cernusco e Bcc Milano è iniziato e si è consolidato ben prima che il sottoscritto rientrasse a lavorare in banca, da semplice impiegato, una volta terminato il mio mandato da sindaco. Consapevole del delicato e importante ruolo ricoperto per 10 anni in città, cosciente del ruolo di dipendente e socio della banca, mi sono ben guardato, durante il mandato amministrativo, dall`avere alcun ruolo attivo sulla vicenda, non intervenendo in alcun modo nei processi decisionali e nel percorso di orientamento della base sociale, tanto da apparire distaccato rispetto al processo avviato. Ritornato in banca, su richiesta dei miei superiori, ho seguito l`organizzazione di alcuni incontri territoriali con i Soci volti a illustrare i contenuti della prospettata – e già impostata – fusione.


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