“Le mozioni hanno posto al centro la questione del rapporto tra le banche centrali, la Banca europea, l’autonomia della Bce e hanno determinato importanti interrogativi rispetto ai quali non possiamo essere né immaturi, né stravaganti. Noi siamo maturi su questo tema dal 1980-1981, quando l’allora ministro Andreatta con l’allora governatore di Bankitalia Ciampi sancirono la separazione tra banca centrale e ministero del Tesoro per la stabilità finanziaria dell’Italia. Il Presidente del Consiglio Conte in quest’Aula lo ha già chiarito, questa partita è chiusa, non se ne deve parlare più”. Lo ha detto in Aula il senatore Luciano D’Alfonso, capogruppo del Pd nella Commissione Finanze.
“Il Testo unico europeo chiarisce – ha proseguito D’Alfonso – che le riserve auree garantiscono la vita da organismi indipendenti alle banche centrali anche in rapporto alla Bce. Emerge dunque in questa discussione l’intenzione retrostante: il buco che si è determinato nel bilancio dello Stato con le politiche gialloverdi fa pensare che possa essere una soluzione l’utilizzo di quelle risorse. La nostra mozione conferma l’indipendenza della nostra banca centrale e della Bce e intende liberare la Banca d’Italia da questo dibattito. Basta, entrino nell’agenda politica questioni urgenti come le infrastrutture, le reti, le politiche di sviluppo”.


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