‘Abbiamo voluto focalizzare il nostro intervento nella legge di stabilità per la parte che riguarda la Sanità su tre questioni cruciali quali: la riqualificazione selettiva della spesa sanitaria; il personale delle aziende del Servizio sanitario nazionale e il potenziamento dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria a favore della non autosufficienza’. Lo afferma la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità del Senato, a proposito degli emendamenti alla legge di Stabilità presentati dal PD sulla sanità. ‘Per quanto concerne la riqualificazione della spesa sanitaria – illustra la senatrice Dirindin – i nostri emendamenti vanno nel senso di un intervento selettivo, anche in coerenza con il dibattito in corso sul Patto per la salute, e sono relativi ad un più diffuso ricorso all’acquisto dei farmaci attraverso bandi di gara e alla realizzazione di un risparmio a parità di servizi erogati. Risparmio di almeno 300 milioni di euro che viene indirizzato al potenziamento dell’Assistenza sanitaria e socio-sanitaria domiciliare a favore delle persone non autosufficienti o affette da patologie cronico degenerative, con particolare priorità alle persone che richiedono continuità assistenziale ed interventi programmati articolati su 6/7 giorni alla settimana. A questo intervento si aggiunge quello volto ad aumentare le risorse per gli interventi di tipo sociale con un incremento del Fondo per la non autosufficienza di 250 milioni’. ‘Per il personale delle aziende del Servizio Sanitario nazionale – sottolinea la capogruppo PD – gli emendamenti sono indirizzati al superamento del blocco del turn over, problema ormai annoso, anche attraverso la possibilità per le aziende stesse di bandire concorsi per di personale, da destinare al rafforzamento strutturale dei servizi assistenziali. Alla luce delle proposte di allentamento dei vincoli per il personale della sanità pubblica e a tutela della specificità del lavoro svolto, si prevede, poi, che il ricorso alla somministrazione di lavoro temporaneo da parte delle aziende del Servizio sanitario nazionale sia ammesso nella misura non superiore all’1% della spesa per il personale di ciascuna azienda e allo 0,5% della spesa per il personale esercente le professioni sanitarie operante nell’assistenza domiciliare e nei servizi d’emergenza urgenza, terapia intensiva e subintensiva, centri trapianti e di alta specialità per il personale di ciascuna azienda. Sempre sul personale segnalo – conclude la senatrice Dirindin – la proposta relativa alla soppressione del ‘congelamento’ del trattamento economico accessorio per il personale esercente le professioni sanitarie operante nelle suddette ‘aree critiche’.