‘Nel corso delle audizioni sulla legge di stabilità, la Banca d’Italia ha giustamente ricordato che nel caso della Tasi (la componente immobiliare della Trise) non sono previste detrazioni nella struttura di base dell’imposta e ha poi segnalato il rischio di creare significative differenze di trattamento sul territorio nazionale lasciando unicamente ai Comuni la facoltà di applicare eventuali riduzioni’. Lo scrive in una nota il senatore del Partito Democratico Federico Fornaro, membro della commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. ‘Diventa quindi indispensabile modificare l’impostazione iniziale del governo sulla Tasi introducendo, pur in quadro di federalismo municipale, un sistema di detrazioni di base per riuscire a confermare – in una corretta logica di redistribuzione – l’esclusione dalla tassazione per il 25% delle abitazioni principali, così come e’ già avvenuto con l’Imu nel 2012′. ‘E’ giusto, infatti – ricorda Fornaro – che nella Trise sia compresa, in un modello già adottato in altre nazioni europee, anche una componente patrimoniale per contribuire alla spesa dei Comuni per i servizi indivisibili (illuminazione pubblica, strade ecc.), ma la Tasi deve essere improntata a una equa progressività, nonostante le storture create dagli attuali valori catastali. Positivo, infine, che nella legge di stabilità siano stanziate le risorse per poter finalmente (e si spera rapidamente) realizzare la riforma del catasto’.