“Mentre la guerra, la crisi energetica e l’inflazione allargano le disuguaglianze sociali e le imprese italiane perdono competitività, il governo Draghi ha compiuto uno sforzo importante, per sostenere famiglie e imprese, per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas e aumentare la produzione nazionale, per semplificare la produzione da rinnovabili. Il decreto aiuti è un pezzo decisivo di questa strategia, perché contiene misure fondamentali. Certo è legittimo esprimere valutazione diverse, manca lo sblocco delle cessioni dei crediti. Ma ogni provvedimento di questo governo è nato da un punto di incontro tra forze politiche che hanno visioni anche molto diverse, se si sono prodotti risultati come l’approvazione del Pnrr, la campagna vaccinale che ha interessato il 90% degli italiani, il rispetto finora di tutte le scadenze del piano è perché ogni forza ha rinunciato a qualcosa. Il patto sociale che porterà al salario minimo, al taglio del cuneo fiscale e al rilancio della produttività rappresenta un cambio di passo necessario. Non votare oggi la fiducia è una scelta grave e un oggettivo errore politico, perché interrompe questo percorso e ha inevitabili conseguenze politiche”. Lo ha detto in Aula il senatore del Pd Antonio Misiani, responsabile economia per i Dem. “La sovranità appartiene al popolo e nessuno ha timore di rivolgersi agli italiani – ha proseguito Misiani –  ma se chiedessimo agli italiani di cosa hanno bisogno ora non risponderebbero certo una crisi di governo. All’Italia serve un governo nella pienezza delle sue funzioni e il Pd lavora per questo sapendo che la cifra politica di questo governo è la situazione eccezionale e la comune assunzione di responsabilità, che riguarda tutte le forze politiche. Siamo ad uno snodo cruciale ed è tempo di dire con chiarezza e senza infingimenti, di fronte al Parlamento e al Paese, se le condizioni iniziali ci sono ancora. Lo dobbiamo agli italiani”


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