L`aspetto spettrale delle nostre città in questi giorni è il segno più evidente di quanto la pandemia abbia colpito al cuore le nostre comunità e la ricchezza artistica, culturale, economica, civile del nostro paese. Le serrande abbassate dei negozi, le insegne spente, le vetrine vuote dei pubblici esercizi sono la cifra di una crisi drammatica. È verosimile prevedere che solo per le attività di ristorazione e intrattenimento ci sarà una perdita pari a 26 miliardi di euro, cioè quasi i130 per cento del totale del settore e rischiano la chiusura definitiva oltre 50.000 imprese con un impatto occupazionale spaventoso.
Che fare? Questa crisi, nell`emergenza generale, merita l`attenzione del Pd e del centrosinistra, al pari delle gravi difficoltà in cui versano famiglie, imprese, professionisti, disoccupati. Serve dare una risposta in termini di “ristoro immediato” che accanto alla contribuzione a fondo perduto basata sulla perdita di fatturato sul mese di aprilé 2020, introduca una ulteriore compensazione che non dovrebbe essere inferiore al 20 per cento della perdita di fatturato dal mese di marzo a dicembre 2020. Serve inoltre prolungare gli ammortizzatori sociali e fornire un patto che consenta per il 2021 di non perdere forza lavoro, attraverso misure di decontribuzione degli oneri sociali per i lavoratori del comparto. E occorre strategicamente intervenire su tutto il tema canoni di locazione, di affitto ramo di azienda e di concessione, favorendo accordi spontanei e certificati, bloccando gli sfratti e prevedendo il differimento degli oneri fiscali, anche verificando la possibilità di rimodulazione dell`Iva come è stato fatto in Germania, Belgio, Austria. E ridurre o sospendere la tassazione sull`occupazione di suolo pubblico può tornare a ridare vita alle nostre città, alle nostre piazze, alla nostra vita sociale e comunitaria. Sappiamo che il governo, sensibile a queste nostre preoccupazioni, aveva pure annunciato l`adozione di una modalità di rimborso di una parte percentuale degli acquisti fatti nel settore della ristorazione per i pagamenti effettuati con moneta elettronica. È un`iniziativa giusta e coerente con quanto previsto per altri settori. Guardando in fondo al tunnel bisognerà intervenire legislativamente sul comparto con misure coerenti, valorizzando gli sforzi di digitalizzazione, l`adeguamento delle strutture produttive, la formazione più qualificata degli addetti, il rafforzamento dei requisiti patrimoniali con un`operazione non procrastinabile di ricapitalizzazione delle imprese. E la sburocratizzazione non dev`essere il solito slogan, ma una coerente revisione della normativa d`accesso e degli adempimenti periodici, sfrondandoli da incrostazioni e appesantimenti. Tutto questo può trovare una risposta nella congiunzione positiva di Next Generation Eu, fondi strutturali, risorse nazionali e risorse private. Dobbiamo essere attenti oggi a tenere in vita un tessuto economico fondamentale, sfibrato ma ancora vivo, domani a costruire soluzioni lungimiranti oltre la pandemia.


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