In questi mesi di emergenza Covid, la curva di `riduzione dei crediti deteriorati nella pancia delle banche italiane e della zona curo inverte il suo senso di marcia. Secondo i dati forniti dalla Bce, il rapporto medio dei prestiti deteriorati nel primo trimestre del 2020 cresce rispetto al trimestre precedente dal 2,6% al 2,9%, ll protrarsi della pandemia non promette nulla di buono anche su questo versante. Occorre prevenire questa deriva e occorre farlo con il concorso delle istituzioni nazionali e quelle europee. È urgente ed essenziale che il quadro
normativo europeo venga completato e che in particolare il Parlamento Europeo e il Consiglio trovino una intesa sulla creazione di un mercato secondario per i prestiti Npl e sulla armonizzazione del prezzo di mercato dei prestiti deteriorati. Questa priorità, unitamente alla convergenza dei quadri legislativi nazionali in materia di insolvenza e recupero crediti, metterebbe famiglie, imprese, cittadini e banche in una condizione di maggiore sicurezza di fronte ai rischi già evidenti dell`impatto della pandemia sul sistema economico e finanziario.


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