Istruzione, università e ricerca, leva fondamentale per il rilancio della crescita economica e sociale del Paese
‘Grazie al lavoro di squadra fatto dal PD nelle commissioni parlamentari con il governo, con l’approvazione del Decreto Fare al Senato, si ‘fa bene’ per la scuola e il diritto allo studio’. Lo afferma la senatrice Francesca Puglisi, capogruppo Pd in Commissione Istruzione a Palazzo Madama.
‘Il piano di 450 milioni di euro per la messa in sicurezza e l’edificazione di nuove scuole – spiega Puglisi – presta particolare cura al rispetto delle norme antisismiche, il risparmio energetico e lo smaltimento dell’amianto, ma soprattutto grazie al conferimento ai Sindaci e ai Presidenti di Provincia dei poteri di ‘Commissari Straordinari per l’edilizia scolastica’ sarà possibile velocizzare le procedure di spesa e l’apertura dei cantieri per superare le più gravi situazioni di degrado a beneficio dell’occupazione e dell’economia’. ‘Importante – continua – anche l’approvazione dell’emendandamento PD che sottrae gli arredi scolastici e dei servizi per l’infanzia dal blocco per la salvaguardia della spesa pubblica istituito dal Governo Monti, che rischiava di lasciare le nuove scuole senza sedie e banchi e di cancellare un intero settore industriale del Made in Italy’.
‘Al Senato, in accordo con il Governo, le Regioni, la Crui e gli studenti, siamo riusciti – aggiunge Puglisi – a correggere alcune storture sul diritto allo studio che rischiavano di mandare in default tecnico gli Atenei. Nasce così il ‘Piano nazionale per il sostegno al merito e alla mobilità degli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi’, che con 5 milioni già da settembre e per un totale di 17 milioni in 5 anni, va a sostenere quegli studenti che decidono di frequentare l’università fuori Regione. Rivista anche la gradualità negli anni della quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario, assegnata con la valutazione dell’Anvur’.
‘Questo pacchetto di provvedimenti, unito allo sblocco del 50% del turnover per l’università e la ricerca, non costituisce una banale ‘inversione di tendenza’ rispetto ai tagli degli ultimi anni, ma una vera sterzata perché l’istruzione, l’università e la ricerca, possano – conclude Puglisi – davvero costituire la leva fondamentale per il rilancio della crescita economica e sociale del Paese’.

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