“Leggo con preoccupazione dell’addio di Anselmi, che in questi tre mesi aveva dato un proprio corretto input alla Banca su temi fondamentali, dall’azione di responsabilità nei confronti della vecchia dirigenza al recupero del rapporto con clienti e dipendenti, frapponendosi tra loro e tagli dolorosi e preservando l’autonomia di Veneto Banca da fusioni frettolose”. Lo dice Laura Puppato, commentando le dimissioni di Anselmi dal vertice di Veneto Banca.
La senatrice, che ha presentato un’interrogazione sugli addebiti impropri applicati da talune banche per recuperare i fondi investiti in Fondo Atlante e un disegno di legge per far nascere la commissione d’inchiesta, rende noto che non le sarà possibile presenziare all’incontro organizzato a Montebelluna dal Sindaco con Don Torta, per impegni istituzionali obbligatori a Roma, ma rimane vigile sulla vicenda di Veneto Banca, pronta ad intervenire, come fece, unica tra i politici, durante una delle ultime assemblee di soci.
“Registro – continua Puppato, commentando l’annunciata presenza del senatore Girotto
– che gli impegni in Senato valgono solo per i senatori di maggioranza. Continuo a credere che fosse necessario inserire nel CDA un consigliere in rappresentanza del 3% dei piccoli azionisti, come già richiesto non a caso in assemblea Veneto Banca, per garantire la vicinanza della Banca ai privati e alle imprese che ne hanno fatto la ricchezza negli anni passati, così come per rappresentare gli interessi legittimi di quella quota del 3% di investitori che hanno continuato ad investire nonostante il crollo delle azioni già possedute. Oggi anche sul caso Anselmi avremo potuto dire la nostra” ha concluso.


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