“Il disegno di legge ha accumulato indubbiamente dei ritardi, ma in questi anni diversi provvedimenti del governo e del Parlamento si sono occupati efficacemente di concorrenza, tanto da consentire all’OCSE di classificare l’Italia come il sesto Paese per aperture dei mercati. Lo ricordo per la retorica che il Movimento 5 stelle ha messo in scena in quest’Aula quando, in realtà, con i propri emendamenti in commissione si è posto a difesa proprio di quegli interessi che vengono incisi da norme del provvedimento che tendono ad aprire il mercato. Un esempio che mi riguarda personalmente è esemplare da questo punto di vista e riguarda l’articolo 8 del provvedimento concorrenza, su cui ho presentato un emendamento semplicemente chiarificatore del testo per sostenere che il danno patrimoniale è uno, coerentemente con quanto sostenuto dalle sezioni unite della Cassazione dal 2008 e dalla totalità delle associazioni dei consumatori. Bene, mi è piovuta addosso una tempesta di critiche, orchestrata da “Il Fatto quotidiano” e da un organizzazione di avvocati, la stessa che nei mesi scorsi invitava a votare gli emendamenti dei 5 stelle, per le quali avrei fatto un regalo miliardario alle assicurazioni, quando, al contrario, con l’emendamento sostenevo che se il danno è predeterminabile e se vi sono criteri oggettivi, certi ed uniformi per l’intero territorio nazionale, quelli stabiliti dal tribunale di Milano, si abbassa il contenzioso, si abbassano le spese e si riducono le polizze per i cittadini. In definitiva, un sostegno concreto ai consumatori e meno clienti per gli avvocati. Ma il movimento 5 stelle che a parole sostiene i cittadini poi, invece, nei fatti si consorzia con quelle organizzazioni che hanno la forza di stare sui giornali e rappresentano un potenziale consenso organizzato, molto più efficace di quello dei semplici cittadini, hanno preferito alzare polemiche scellerate e continuare a sostenere proposte corporative come quella che voleva impedire all’assicurazione di dare uno sconto ai danneggiati che si avvalessero di carrozzieri da loro indicati, a tutela – anche in questo caso – della categoria dei carrozzieri e contro i consumatori.”
Lo dichiara il senatore del Partito Democratico, Francesco Scalia intervenendo in Aula sul ddl Concorrenza.


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