‘Ad arrivare ad un accordo col Pdl sulla ‘clausola di salvaguardia’ dobbiamo provare. Ovviamente recependo le censure di legittimità costituzionale, ma anche producendo una legge elettorale che consenta la governabilità. Un ritocco del Porcellum, sia fissando una soglia del 40 per cento per accedere al premio, sia eliminandolo, consegnerebbe il paese alla ingovernabilità. Se dobbiamo fare una legge transitoria che speriamo di non utilizzare mai, questa deve avere i due suddetti requisiti. Ma dico che stavolta sulle riforme da varare non c’è prova d’appello’. La senatrice del Pd Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali è molto chiara sui prossimi passi da compiere in materia di legge elettorale. ‘Correggere il Porcellum – spiega – togliendo il premio o mettendo per esso una soglia del 40%, che non credo nessun partito ora possa raggiungere, ci farebbe nuovamente finire nella ‘palude’ e presumibilmente di nuovo alle larghe intese. Ipotesi che pur sostenendo lealmente questo governo, noi consideriamo pur sempre un’eccezione. Viceversa, il ‘Mattarellum’ costringe a stringere le alleanze in fase pre-elettorale e le modifiche da me proposte lo renderebbero ancora più maggioritario. Inoltre, si caricherebbero di maggiore responsabilità nella scelta i cittadini. Che al momento del voto, oltre a scegliersi i candidati, deciderebbero la maggioranza che dovrebbe poi governare. Non dobbiamo avere nessun tabù – spiega la presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato – anche sul semipresidenzialismo si può ragionare, il mio partito non si è mai pronunciato sul tema. Ma la verità è che una discussione su questo col Pdl è molto difficile: sono convinti anche loro che senza una legge rigorosissima su incompatibilità e conflitto di interessi non sia possibile introdurre questo sistema? Non si può fare il semipresidenzialismo senza le garanzie che in qualsiasi paese civile del mondo lo corredano’.

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