Caro direttore,
l`editoriale di ieri a firma dei professori Alesina e Giavazzi intitolato «I moltiplicatori della spesa» presenta almeno tre inesattezze. La prima: l`art. 81 della Costituzione non è oggetto di proposta di modifica né con il ddl governativo, né con alcun emendamento dei relatori. La seconda: nel citare l`art. 81 della Costituzione citano la parte sbagliata (VI comma) e non quella che disciplina l`approvazione della legge di bilancio (IV comma). Errore non trascurabile, visto che per l`approvazione della legge di cui al VI comma (c.d. legge ordinamentale) la maggioranza assoluta della Camera è prevista a Costituzione vigente e la riforma nulla modifica sul punto né prevede poteri interdittivi del Senato. Infine, i due editorialisti criticano un presunto emendamento dei relatori Finocchiaro e Calderoli che aumenterebbe la spesa pubblica e lo squilibrio dei conti pubblici e creerebbe «una legge distorta, che favorisce chi deriva benefici dalla spesa senza sopportarne i costi». I relatori non hanno presentato alcun emendamento sul punto. Il testo è rimasto quello del disegno di legge governativo. A prescindere da valutazioni più generali sul testo della riforma di cui vorrei discutere con i professori Giavazzi e Alesina, mi sembrava giusto formulare queste precisazioni. Cordiali saluti,
Anna Finocchiaro
Ringraziamo la senatrice Anna Finocchiaro per le precisazioni, le quali tuttavia non rassicurano affatto sui rischi che le modifiche dei meccanismi di voto sui disegni di legge di cui all`articolo 81 ( e soprattutto all`articolo 119 che regola i trasferimenti Stato-Regioni) possono produrre sui conti pubblici. 11 punto da noi sollevato, e che rimane intatto, è che il «nuovo Senato» non dovrebbe avere voce in capitolo su alcuna legge di bilancio, in quanto esso rappresenta enti, le Regioni appunto, che derivano benefici dalla spesa senza sopportarne i costi. Cogliamo comunque l`invito e saremo ben felici di discuterne con la senatrice Finocchiaro.
Alberto Alesina
Francesco Giavazzi
l`editoriale di ieri a firma dei professori Alesina e Giavazzi intitolato «I moltiplicatori della spesa» presenta almeno tre inesattezze. La prima: l`art. 81 della Costituzione non è oggetto di proposta di modifica né con il ddl governativo, né con alcun emendamento dei relatori. La seconda: nel citare l`art. 81 della Costituzione citano la parte sbagliata (VI comma) e non quella che disciplina l`approvazione della legge di bilancio (IV comma). Errore non trascurabile, visto che per l`approvazione della legge di cui al VI comma (c.d. legge ordinamentale) la maggioranza assoluta della Camera è prevista a Costituzione vigente e la riforma nulla modifica sul punto né prevede poteri interdittivi del Senato. Infine, i due editorialisti criticano un presunto emendamento dei relatori Finocchiaro e Calderoli che aumenterebbe la spesa pubblica e lo squilibrio dei conti pubblici e creerebbe «una legge distorta, che favorisce chi deriva benefici dalla spesa senza sopportarne i costi». I relatori non hanno presentato alcun emendamento sul punto. Il testo è rimasto quello del disegno di legge governativo. A prescindere da valutazioni più generali sul testo della riforma di cui vorrei discutere con i professori Giavazzi e Alesina, mi sembrava giusto formulare queste precisazioni. Cordiali saluti,
Anna Finocchiaro
Ringraziamo la senatrice Anna Finocchiaro per le precisazioni, le quali tuttavia non rassicurano affatto sui rischi che le modifiche dei meccanismi di voto sui disegni di legge di cui all`articolo 81 ( e soprattutto all`articolo 119 che regola i trasferimenti Stato-Regioni) possono produrre sui conti pubblici. 11 punto da noi sollevato, e che rimane intatto, è che il «nuovo Senato» non dovrebbe avere voce in capitolo su alcuna legge di bilancio, in quanto esso rappresenta enti, le Regioni appunto, che derivano benefici dalla spesa senza sopportarne i costi. Cogliamo comunque l`invito e saremo ben felici di discuterne con la senatrice Finocchiaro.
Alberto Alesina
Francesco Giavazzi