“Trovo sinceramente offensive, strumentali e capziose le richieste e le argomentazioni del senatore Giarrusso.
Ho già avuto modo ad agosto, nell’aula di Palazzo Madama, di ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto in commissione Affari costituzionali. E del resto tutti i membri di quella commissione, compresi i senatori del m5s, possono testimoniare e sanno come si sono svolte le cose. Come è ovvio, quando un singolo avanza una richiesta, si avvia una verifica di chi sia la persona che chiede di avere ingresso nelle Aule del Senato e di essere audita da una Commissione. La richiesta di audire l’associazione Cittadinanza attiva, presente dal 1978 (prima con il nome di Movimento federativo democratico) e attiva in tutte le Regioni d’Italia, o meglio il complesso delle associazioni che a Reggio Calabria si riferiscono e sono federate a tale associazione, è venuta da un Gruppo parlamentare rappresentato in Commissione. La richiesta, peraltro, ha riguardato il rappresentante di Cittadinanzattiva, che, come spesso accade nel corso delle audizioni, è venuto in Ufficio di Presidenza insieme ad altri rappresentanti dell’associazione. In questi casi, come è d’uso, il Presidente chiede chi prende la parola in rappresentanza dell’associazione invitata e ha preso la parola il signor Paolo Romeo è venuto in Ufficio di Presidenza insieme ad altri rappresentanti dell’associazione. In questi casi, come è d’uso, il Presidente chiede chi prende la parola in rappresentanza dell’associazione invitata e ha preso la parola il signor Paolo Romeo, ovviamente sconosciuto alla Commissione. E sconosciuto, mi dispiace per il senatore Giarrusso e per la ricostruzione di Roberto Galullo, anche a me nonostante egli sia stato eletto deputato come me nel 1992 (ho avuto tante colleghe e tanti colleghi in questi anni ma garantisco di non conoscerli tutti). Non ho mentito a nessuno, non ho mai conosciuto Romeo, non ho mai avuto rapporti con lui e sarebbe ora che il senatore Giarrusso la finisse di calunniarmi”.  Così la senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, risponde alla nota del senatore Giarrusso.


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