E di elezioni di secondo grado parlano tutti da anni
‘Oggi ci confrontiamo su un testo che non è quello del governo ma su un testo frutto del lavoro del Parlamento, discusso, in cui molte indicazioni sono state recepite da relatori’. Lo ha spiegato Anna Finocchiaro, presidente della prima commissione di palazzo Madama e relatrice delle riforme. ‘Invito i colleghi, fermo restando che quest’aula è sovrana – ha aggiunto – a riflettere sui toni che imprimiamo al nostro dibattito perché rischiamo di perdere per strada la pulizia dell’opera alla quale siamo chiamati, il rigore del disegno costituzionale. Le parole, se utilizzate con violenza, rischiano di diventare inutili. Le parole ‘regime’, ‘deriva autoritaria’, ‘violenza sulla Costituzione’ se pronunciate in quest’aula sono macigni. Questa conclusione arriva dopo trenta ore di discussione generale in Aula e anni di dibattito sulle riforme costituzionali. Dire che il lavoro è segnato da fretta, approssimazione e accelerazione non è aderente alla realtà dei fatti’. ‘Non vorrei fossimo presi da un incantamento ma la natura ambigua del Senato era stata discussa già durante i lavori della Costituente, compresa la possibilità di elezione indiretta. E’ un tema che sta sui libri di diritto costituzionale’, sottolinea Anna Finocchiaro, sul tema dell’elezione diretta o indiretta del Senato.