‘In un’intervista rilasciata il 10 giugno 2010 al giornalista Rai Alessandro Forlani, monsignor Loris Capovilla, segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, nel ’78 vescovo di Loreto, aveva raccontato di aver incontrato don Mennini pochi giorni dopo l’uccisione di Aldo Moro, precisando che: ‘Ero venuto a Roma alla fine di maggio ’78 perché avevo voluto visitare la tomba di Moro a Torrita Tiberina. Incontrai Mennini in Vaticano e parlammo un po’. Mennini è un uomo specchiato, come specchiata è tutta la sua famiglia: mi disse che non poteva parlarmi nei dettagli, perché era vincolato al segreto, tuttavia mi fece capire chiaramente che aveva potuto visitare e confortare Moro, durante la sua prigionia”. Lo afferma il senatore del Pd Federico Fornaro, componente della commissione d’inchiesta sul sequestro e la morte di Aldo Moro, che oggi ha audito monsignor Antonio Mennini.

‘A una mia precisa domanda relativa a questo incontro e al vincolo di segretezza espressamente citato – continua Fornaro – don Mennini non soltanto ha detto di non ricordarsi di questo colloquio con monsignor Capovilla, ma in un primo tempo ha quasi ironizzato sull’età avanzata del segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, che compirà cento anni il prossimo ottobre. Solo dopo avergli ricordato che Capovilla è stato creato cardinale da Papa Bergoglio nel febbraio 2014, don Mennini ha riconosciuto l’assoluta lucidità dell’alto prelato. La circostanza di un suo contatto diretto con Moro durante i giorni della prigionia è stata ripetutamente negata da don Mennini nel corso dell’audizione di oggi. Una posizione netta e chiara – conclude Fornaro – che mal si concilia, però, con il ‘vuoto di memoria’ sul suo incontro con monsignor Capovilla nel maggio del 1978, a pochi giorni dal tragico epilogo del rapimento dello statista democristiano’.