Nonostante i sondaggi siano uno strumento da maneggiare con cura in una fase in cui circa il 50% degli intervistati dichiara di essere intenzionato ad astenersi o è indeciso, la recente rilevazione periodica sulle opinioni politiche effettuata dal Cise (Centro Italiano di Studi Elettorali) può essere d`aiuto per comprendere gli umori e in cambiamenti in corso nell`elettorato. Infatti, se si mettono a confronto i risultati del sondaggio Cise con l`analisi del voto (stima da sondaggi rielaborata su risultati reali) che fu realizzata da Ipsos all`indomani delle elezioni europee del 2014, è possibile fotografare meglio i rilevanti sommovimenti in corso nel tessuto politico-sociale italiano.
Il 40,8% ottenuto dal Pd renziano nel 2014, infatti, per mesi è stato propagandato dai laudatores del premier-segretario come la pietra miliare del nuovo Partito della Nazione, una costruzione che però perde già molti pezzi, nonostante la rilevazione 2015 del Cise assegni al Pd il 35,6% (-5,2% sul 2014), un risultato migliore della media dei sondaggi del mese di novembre (dal sito www.termom e t rop oliti c o .i t): 32,2% (-8,6% rispetto alle Europee). Anche per il Movimento 5 Stelle il 30,8% attribuitogli dal Cise (+9,6% sul 2014) è superiore alle più recenti rilevazioni demoscopiche: 27,3% (+6,1% sulle Europee).
LE TENDENZE DI FONDO dei sondaggi, comunque, evidenziano per il Pd, da tempo, un trend negativo rispetto al 40,8% delle Europee 2014, a cui fa riscontro – non casualmente come vedremo – una corrispondente tendenza alla crescita dei consensi per il M5S, dopo la parziale battuta d`arresto del 2014, seguita all`exploit delle Politiche 2013. Confrontando alcune variabili socio-demografiche, si può osservare come il Partito democratico tra il 2014 e il 2015, ad esempio, contenga le perdite tra i giovani (-3%) e aumenti tra gli ultrasessantacinquenni (+1,8%), mentre registri una vera e propria emorragia nella fascia tra i 55 e i 64 anni (-6,8%) e un vero e proprio tracollo in quella tra i 45 e i 54 anni (-14,1%). Al contrario, il M5S recupera sia tra le leve più giovani (10% circa in più) sia tra gli anziani (13,6% rispetto al 6,4%), nonostante gli ultrasessantacinquenni continuino a essere uno dei talloni d`achille dei pentastellati; ottime performance invece si segnalano per il movimento pentastellato proprio dove è più marcato il calo dei democratici: +15,7% nella fascia tra i 45 e i 54 anni e +6,5% tra i 55 e i 64 anni. Tra gli operai, invece, il Pd passa dal 35,8% (2014) al 23% (2015) ed è doppiato dal M5S che arriva al 46% (30,5% nel 2014) e tallonato dalla Lega di Salvini con il 20% dal 7,1%. I democratici recuperano tra i pensionati (57,0% contro 50,5%), dove sono in aumento anche i sostenitori di Grillo (14% rispetto a 7,4%) e a perdere consensi è, invece, Forza Italia, che passa dal 20 al 15%.
ANCHE tra gli studenti l`appeal di Renzi è in netto calo (36,0% nel 2015 e 41,1% nel 2014), mentre crescono sia Grillo (35,0% contro 23,2%) sia Salvini (17,0% versus 4,6%). Note dolenti per Palazzo Chigi arrivano anche dagli impiegati/insegnanti, dove si registra un calo di circa 10 punti, esattamente quanto guadagna in questacategoriasociale il M5S e dai disoccupati (22,0% rispetto al 30,9% del 2014). Tra chi è senza lavoro, l`incremento dei 5 Stelle è tra i meno significativi (+5,5%), mentre la Lega passa dal 4,1% de12014 al 13,0% del 2015.
In sintesi, le diffuse aspettative riposte nell`avvento di Renzi al governo, che erano state alla base del sorprendente balzo in avanti del Pd alle Europee 2014, si stanno trasformando in un pericoloso boomerang: un misto di rabbia e delusione che sembrerebbe alimentare principalmente l`area del non voto e i SStelle, ormai sdoganati a sinistra. Infine, è interessante osservare come, secondo la rilevazione Cise, solamente circa un terzo dell`elettorato sia di Forza Italia sia della Lega darebbe la sua preferenza al secondo turno al Pd; un`attrazione verso il M5S che rischia, quindi, in assenza di correttivi, di rivelarsi fatale a Renzi e che comunque renderà l`esito di un eventuale ballottaggio assolutamente incerto. Infatti, come hanno efficacemente sintetizzato due ricercatori del Cise, Vincenzo Emanuele e Nicola Maggini, nel saggio Il Partito della Nazione ?Esiste e si chiama Movimento 5 Stelle: ‘Nonostante Renzi sia solitamente percepito come un leader post-ideologico che ha senza dubbio allargatole basi di consenso del partito, il Pd oggi farebbe fatica a sfondare nell`elettorato di destra vista la presenza di un movimento trasversale dal punto di vista ideologico come il M5S’.
Restano, poi, da segnalare una diffusa e radicata crisi di consensi e di fiducia di Forza Italia, a cui fa riscontro una significativa ripresa di capacità attrattiva della Lega di Salvini, non più relegata a Nord del Po, ma diventata partito nazionale sul modello del Front National, con oltre i110%.