È ARRIVATA L`ORA CHE FINISCANO GLI ATTACCHI STRUMENTALI DEL PDL AL MINISTRO SACCOMANNI. LA BANCA D`ITALIA IN UNA RECENTE audizione al Senato ha chiarito come l`introduzione dell`Imu nel 2012 abbia portato il prelievo italiano complessivo sulla proprietà e sugli occupanti su un livello in linea con quelli registrati nei principali Paesi dell`Unione europea.
Bene dunque ha fatto il governo Letta a sospendere il pagamento della prima rata 2013 dell`Imu, per avere il tempo per provare ad affrontare in maniera organica la questione della fiscalità immobiliare. È del tutto evidente, però, che la sola sospensione non può essere la soluzione finale. Come dimostrano tutti gli studi indipendenti, è possibile agire da subito con equità utilizzando lo strumento dell`aumento della detrazione per le abitazioni principali: passando dagli attuali 200 euro a 600 euro di esenzione, resterebbero esclusi circa 1`85% dei contribuenti, che oggi rappresentano il 54% dell`incasso Imu 2012 sulla prima casa; mentre il 6,8% dei contribuenti ha versato oltre 600 euro, con un gettito di poco inferiore al 30% del totale.
Analogamente, non può continuare a essere tassato allo stesso modo l`immobile produttivo – unico strumento della piccola azienda artigianale, commerciale, agricola – e quello costruito a scopo meramente speculativo: l`attenzione e il sostegno vero al nostro molecolare sistema di piccole e piccolissime imprese può e deve partire proprio da una modifica dell`Imu sui fabbricati strumentali.
Accanto a questi interventi realizzabili nell`immediato, appare evidente che la chiave per rendere più corretto e più equo il prelievo sugli immobili passi inderogabilmente dalla riforma del catasto, che oggi svolge il negativo ruolo di amplificare le iniquità e le ingiustizie.
Non è credibile, infatti, che gli immobili ritenuti di lusso in Italia siano solamente 73.382: A/1 abitazioni signorili: 36.291;A/8 ville: 34.628 e A9 Castelli, palazzi artistici e storici: 2.463.
Questo vuol dire che in media in ogni comune italiano ci sarebbero solo 4 ville! E evidente come il catasto fotografi un`altra Italia da quella che vediamo e viviamo ogni giorno. Nell`attesa di una riforma complessiva del catasto – secondo l`Agenzia dell`Entrate sono necessari 5 anni – potrebbe essere studiati interventi correttivi per migliore l`equità del prelievo, a parità di gettito, utilizzando, ad esempio, nelle grandi città, i dati resi disponibili dall`Osservatorio del Mercato Immobiliare.
È indispensabile, infine, che il governo fornisca in tempi brevi certezze ai comuni sul gettito Imu di loro competenza, divenuto la principale fonte di entrata dopo i tagli ai trasferimenti statali. In definitiva, l`invito all`Esecutivo, è quello di non cedere alle facili tentazioni demagogiche, affrontando con spirito e di equità e di solidarietà sociale la modica della tassazione sugli immobili, parlando agli italiani un linguaggio di verità.