Chiediamo solo di discutere nel merito
Federico Fornaro, il senatore «vigliacco»?
«A Lotti ho già risposto. Non sono un vigliacco, ma un parlamentare piemontese che sulla riforma Rai ha votato 404 volte su 405, come da indicazione del relatore. E, il giorno dopo, ha votato il provvedimento».
L`emendamento che ha mandato giù il governo è suo.
 «Sull`articolo 4 tutto è stato fatto alla luce del sole».
In Vigilanza pensa di ripetere la prova di forza?
 «È in atto la costruzione di un nemico interno. Alla riunione con il governo darò il mio contributo per definire i criteri che dovrebbero portare ai tre nomi condivisi del Pd. Nessuna volontà di fare agguati o trame, questa cosa è molto costruita».
Da parte di Renzi?
«Da parte di chi vuole alimentare una tensione. Noi vogliamo solo discutere nel merito, come sulla Rai. Alla fine avevamo presentato sette emendamenti, di cui io ero primo firmatario, non 700. Ma rivendico con orgoglio la proposta innovativa del sistema duale».
 Proverete a saldare un asse con le opposizioni?
«Assolutamente no. La questione è trovare una figura autorevole e al di sopra delle parti, garante di un oggetto delicato com`è il servizio pubblico».
Però Renzi dovrà mettersi d`accordo con Berlusconi.
«Con i due terzi, il governo dovrà trovare un largo consenso. Dopo essere tornati, ahinoi, a votare con la Gasparri, l`unanimità sarebbe la perfezione».
 Il suo presidente?
«Una figura alta, che capisca di tv e sia al di sopra di sospetti, inciuci e trame».
Le piace Antonio Campo Dall`Orto come direttore generale?
«A me che sia andato o no alla Leopolda non interessa, capisce di tv e ha gestito aziende assimilabili alla Rai. Non c`è una preclusione».
Il precedente di Monorchio impallinato è da brivido.
«Purtroppo nel buco nero del voto segreto possono nascondersi trame, i governi sono esposti al rischio di imboscate. Un po` di timore per i precedenti è giustificato».
Voi tre bersaniani siete potenziali franchi tiratori?
«No, respingo i sospetti di tradimento. Le nostre battaglie le facciamo a viso aperto, non ci nascondiamo dietro il voto segreto. Sulla vicenda dei 101, i bersaniani sono gli unici insospettabili».
 Per il Consiglio di amministrazione avete indicato Giulietti, Vita e Balassone?
 «Chi mette in giro questi nomi? Sono amici, persone stimate e stimabili, ma la nostra posizione è trovare con il Pd una terna condivisa».