‘Il Beppe Grillo che oggi fa del moralismo sui compensi di Fabio Fazio e’ lo stesso che fu ospite fisso alle 4 serate di Sanremo del 1988 ? Per quella presenza il comico genovese fu pagato dalla RAI 350 milioni di vecchie lire, circa 392.000 euro lordi del 2013. Allora non ebbe alcuna remora morale a incassare quella cifra, mentre oggi, da leader del Movimento 5 Stelle, si lancia in una campagna dal sapore populista contro il rinnovo del contratto a Fazio a 1.800.000 euro lordi per 365 giorni di attività lavorativa. L’attacco a Fazio non ha dunque nulla a che vedere con nobili richiami all’etica, ma risponde alla inaccettabile e pericolosa volontà di demolizione della RAI e del servizio pubblico, una strategia in cui sta trovando numerosi compagni di strada, a cominciare dal capogruppo PDL alla Camera, Renato Brunetta’. Lo scrive in una nota il senatore del Pd Federico Fornaro, componente della Commissione di Vigilanza RAI. ‘Quello di cui la RAI ha bisogno e’ ben altro – conclude Fornaro – a cominciare da una valorizzazione del ruolo di servizio pubblico e a una attenta politica di contenimento dei costi e valorizzazione delle risorse interne, senza però mai dimenticarsi che l’azienda opera in un mercato competitivo e un suo indebolimento non favorirebbe i cittadini, ma semplicemente la concorrenza, Mediaset in primis’.